Rassegna stampa: nessuno salva la Ferrari

Strategia Ferrari sotto accusa. Non poteva essere altrimenti. La figuraccia è stata mondiale.

Su il Giornale e Topspeed ho scritto : “La Ferrari è riuscita nell’impresa di perdere una gara già vinta e di far arrabbiare Leclerc come mai prima d’ora. Un capolavoro all’incontrario”

Stefano Mancini, La Stampa: “Leclerc ha ottenuto cinque pole position e due sole vittoria. Imola, Miami, Spagna e ora Monte-Carlo sono state occasioni mancate, che peseranno nel bilancio di una stagione cominciata al vertice, con una monoposto competitiva in ogni circostanza. La sfida riparte tra due settimane in Azerbaigian. Obiettivo: quella perfezione perduta che ha spinto fin qui la Rossa”.

Alessandra Retico, la Repubblica: “Dopo la prima fila, c’erano tutti i mezzi per la doppietta. Se non avesse commesso due errori clamorosi in due pit stop cruciali. Quelli che negano il successo a Charles. A casa sua, un’altra volta. Città stregata, maledizione che per lui si ripete per la 4ª volta. Certo, vede la bandiera a scacchi a differenza delle altre occasioni, ma da brutto anatroccolo”

Luigi Perna, la Gazzetta dello sport: “Il momento chiave è stato al 16° giro, quando l’asfalto cominciava ad asciugarsi e la Red Bull ha giocato il jolly, richiamando Perez ai box per passare dalle gomme rain a quelle intermedie. Una mossa che ha spiazzato Inaki Rueda e gli strateghi del “remote garage” a Maranello”

Fulvio Solms, Corriere dello sport-stadio: “Il GP della Ferrari sembra ideale quando Sainz s’apre in radio: «Andiamo avanti fino a che è asciutto». Vuol dire non fermiamoci per mettere gomme intermedie, aspettiamo il momento per le slick, e con quelle andiamo fino alla fine. La visione è lucida e Carlos parla come un libro aperto, ma alla pagina sbagliata perché questa è la gara della Ferrari, non la sua. Finisce per irretire il team, che a quel punto sottostima il ritmo delle intermedie come ha poi ammesso Mattia Binotto. Il patatrac dopo che (giro 16) Perez monta le intermedie: la Ferrari dovrebbe marcarlo stretto, con Sainz se non addirittura con Leclerc. Ma Carlos ha detto aspettiamo, e si aspetta”

Giorgio Terruzzi, Corriere della sera: “Sainz ha deciso la propria strategia. Sono scelte sulle quali le sensazioni dei piloti pesano eccome. Il fatto è che Carlos non stava correndo per vincere ma per proteggere Leclerc. Ha annusato l’occasione che attende da sempre, ha voluto osare, avrebbe dovuto vincere. Invece, la sua mossa ha mandato tutti in tilt dove si decidono le tattiche, senza nemmeno portare a casa la consolazione di vedere il secondo pilota Ferrari sul podio alto dei Grimaldi. Dunque, un errore di interpretazione del pilota. Non tanto sulle gomme da montare ma sul suo ruolo dentro la Ferrari”.

Benedetto Saccà, il Messaggero: “E quando è la sfortuna, è la sfortuna. E quando è la macchina, è la macchina. Ma quando è un pasticcio formato famiglia del team, allora va bene tutto. Anzi: non va bene niente”.

Ottavio Daviddi, Tuttosport: “Non è stata sfortuna, hanno inciso scelte sbagliate ed errori, una sequenza di decisioni ingarbugliate che alla fine hanno portato a un’autentica disfatta. Ne esce in qualche modo sollevato soltanto Carlos Sainz, perché ha imposto una linea strategica giusta e perché un secondo posto a Montecarlo (che per un soffio non è stata una vittoria) è comunque un risultato eccellente. E tuttavia c’è un neo sulla sua gara, perché – chiamato al box – ha opposto un netto rifiuto. Ne esce a pezzi Charles Leclerc”.

Paolo Sala, Eurosport: “Periodo jellatissimo, con due week end dominati in lungo e in largo monetizzati solo con un 4° posto nella gara che voleva vincere a tutti i costi. Leclerc resta tritato dalla giostra impazzita dei pit stop e dalla risolutezza di Sainz, dopo aver gestito alla perfezione i primi delicatissimi 15 giri. Il vento girerà, ma se i punti persi a Barcellona vanno nel conto degli imprevisti stagionali, quelli di Monaco gli fanno giustamente schiumare rabbia, e possono pesare nel conto finale. E qui è il caso di soffermarsi sulla gestione della gara da parte della squadra. Le attenuanti non mancano: la pioggia in griglia è la peggiore situazione possibile per chi parte in prima fila con una strategia ben definita, ed è normale che chi sta davanti non possa permettersi di fare la mossa per primo. Ma una volta rientrato Perez, si è atteso troppo con Leclerc. E quando Sainz ha chiesto di restare in pista per attendere il momento buono per montare direttamente le slick, il muretto sembra essere andato nel pallone, finendo per richiamare nuovamente Leclerc nello stesso giro dello spagnolo, condannandolo a finire in coda al trenino dei quattro protagonisti”.

Jérôme Bourret, L’Équipe: “La strategia della Ferrari ha rovinato la gara di Charles Leclerc”

Fabien Gelinat, So Foot: “Un diluvio che ha ritardato la partenza, la pista asciutta, i sorpassi, due bandiere rosse, un grosso incidente e una rissa di strategie. In un pomeriggio, il Gran Premio di Monaco ha dimostrato, oltre alla sua aura storica, perché non deve scomparire dal calendario della Formula 1”

Frédéric Ferret, L’Équipe: “Non dovremmo mai imbatterci in una vecchietta. Richiedono rispetto e talvolta clemenza, perché hanno molto da offrire. Sì, il GP di Monaco è una gara obsoleta e non corrisponde più agli standard richiesti dai dollari in salsa di Formula 1. Sì, il GP di Monaco è spesso soporifero la domenica a pranzo, come una camomilla il lunedì sera. Ma soprattutto: sì, il GP di Monaco resta una gara che ispira ancora sogni, dove tutto è sempre possibile. In un momento in cui i promotori stanno negoziando il futuro dell’evento, questa 79esima edizione è arrivato al momento giusto per mettere le cose in chiaro e ricordarci che uno sport non deve mai dimenticare da dove viene, anche quando si sta dirigendo verso un futuro sempre più dorato”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. Grazie mr. bean8. Sei un grande comico!

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