#Sato lo sfasciacarrozze in #F1 due volte re di #Indy

Takuma Sato ha conquistato la seconda 500 Miglia di Indianapolis della sua carriera. Il giapponese ha beffato sul finale grazie ad un periodo di caution nelle ultime fasi un inarrestabile Scott Dixon, mattatore della giornata che aveva più carburante a bordo. Terzo Graham Rahal, fuori dai primi 20, Fernando Alonso.

Voleva fare il ciclista. Da bambino e poi da ragazzo, Takuma sognava di correre sulle due ruote. Senza motore. Poi è arrivata la scintilla, si è innamorato dei motori con i kart che permettevano di raggiungere velocità che in bici non poteva certo sognare. La velocità lo ha stregato e l’Inghilterra con le sue formule propedeutiche è stata la sua scuola. Fino alla vittoria del campionato di Formula 3 inglese nel 2001.

Sono solo venti i piloti che in 104 edizioni hanno vinto più di una volta a Indy. Takuma Sato a 43 anni ha regalato alla Honda anche questo record.

Qualcuno se lo ricorda in Formula 1 dove ha corso dal 2002 al 2008 con Jordan, Bar e Super Aguri: 92 gran premi, 1 podio, 44 punti. Non si può dire che abbia lasciato il segno… chiedere a Fisichella suo compagno di squadra in Jordan cosa ricorda del suo esordio a Montecarlo quando sfascio’ la sua monoposto e quella di Giancarlo in un colpo solo.

Anche Trulli e Schumacher avrebbero qualcosa da raccontare per un paio di incidenti a fine 2005 con Jarno in Giappone e Michael in Belgio. Ancher se l’incidente più grave in cui fu coinvolto non fu per colpa sua quando ain Austria nel 2002 (il famoso Gp dello scppo Ferrari ai danni di Barrichello) fu centrato in pieno da Heidfeld e finì la sua gara in ospedale (senza conseguenze).

Sato è da sempre uomo della Honda che lo ha prima appoggiato nell’avventura in Formula 1 e poi in quella in America (a aprte una parentesi in Formula E) dove gareggia ormai da dieci anni con risultati modesti in campionato, ma i due successi a Indy che ti cambiano vita e il conto in banca.

Una volta chiusa la sua carriera in Formula1 mai avrebbe immaginato di avere una seconda chance in America. E invece non solo è stato ul primo giapponese a vincere la 500 miglia nel 2017, ora è anche uno dei 20 piloti ad esser riuscito a vincere più di una volta sull’ovale dell’Indiana dove Fernando Alonso, ad esempio, continua a collezionare delusioni (più per colpa dell’auto, ovviamente, ma d’altra parte dopo quello che aveva detto contro la Honda non può certo pretendere il loro appoggio in America).

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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