Si riparte dal Belgio istruzioni per l’uso della nuova Spa

Dopo quattro settimane di sosta, il del Mondo Formula 1 riparte dal Belgio per il primo di tre GP in altrettanti week-end. Si riparte da Spa dove l’anno scorso andò in scena il Gp farsa dietro Safety Car. Le previsioni annunciano pioggia per sabato e domenica. C’è da incrociare le dita…

Istruzioni per l’uso di Spa rinnovata:

  • Secondo i tecnici Brembo il Circuit de Spa-Francorchamps rientra nella categoria dei circuiti impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4.
  • È considerata la pista più completa della Formula 1 perché in poco più di 7 km si trovano curve e rettilinei di ogni forma e lunghezza. Uno dei suoi tratti caratteristici è la presenza di tre frenate di almeno 2 secondi e mezzo, un tris che non presenta nessun altro tracciato in calendario.
  • Per Spa sono state selezionate le tre mescole centrali della gamma: C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium e C4 come P Zero Red soft.
  • L’asfalto è nuovo tra la curva 2 e la 4, e tra la 8 e la 9: le irregolarità sono state appianate e il grip è migliorato.
  • La ghiaia, che contiene pietre appuntite, è stata aggiunta vicino alla pista sulle curve 1, 6, 7 e 9. Ci sono anche alcuni bordi taglienti in prossimità dei cordoli in cemento.
  • Con i suoi carichi laterali particolarmente elevati, Spa è uno dei circuiti più impegnativi dell’anno per i pneumatici. La famosa Eau Rouge-Raidillon è solo una delle zone in cui le gomme sono soggette a una varietà di forze: mentre devono curvare, sono schiacciate sull’asfalto dalla deportanza e dalla compressione.
  • Il meteo variabile è un marchio distintivo di Spa: vedere in pista il Cinturato Green intermediate o il Cinturato Blue full wet è una possibilità concreta
  • Pur essendo la pista più lunga del Mondiale, i freni vengono usati appena 7 volte al giro, cioè in media una volta al chilometro, anche se nelle prime 7 curve i piloti Formula 1 li utilizzano soltanto 2 volte. Ogni giro l’impianto frenante è in funzione per poco meno di 14 secondi, equivalenti ad appena il 13 per cento della durata complessiva della gara.
  • Alla prima e all’ultima curva le monoposto perdono oltre 200 km/h grazie ad un’azione sui freni di oltre 2 secondi e mezzo durante i quali percorrono almeno 120 metri.
  • La frenata più lunga è però alla curva 8, con 131 metri. Notevoli sono anche i carichi sul pedale, con punte di 138 kg per le prime due frenate. Eppure dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita un carico sul pedale del freno inferiore alle 38 tonnellate, uno dei dati più bassi del campionato. Ridotto utilizzo dei freni, quindi, ma quando in uso le sollecitazioni sull’impianto sono molto elevate.
  • Delle 7 frenate del GP Belgio 5 sono considerate altamente impegnative per i freni e le restanti 2 sono di media difficoltà.
  • La più dura per l’impianto frenante è la curva 5: le monoposto vi arrivano a 327 km/h e scendono a 150 km/h in soli 120 metri. Ai piloti di Formula 1 basta frenare per 1,98 secondi ma devono applicare una forza di addirittura 138 kg sul pedale del freno ed affrontare una decelerazione di 4,7 g.
  • Il circuito quest’anno ha subito diverse modifiche: il layout della pista è praticamente uguale a prima, eccetto che per curva 9 – Les Combes – dove i nuovi cordoli dovrebbero permettere di affrontarla più velocemente.
  • Per quanto riguarda il passaggio più classico, Eau Rouge-Raidillon, la esse in salita non è cambiata ma la via di fuga in alto a sinistra è stata notevolmente allargata. Lo storico chalet è stato abbattuto e sostituito da una nuova grande tribuna, e in controtendenza con quanto successo in altri impianti all’esterno delle curve l’asfalto è stato rimpiazzato dalla ghiaia quasi ovunque – fanno eccezione Eau Rouge-Raidillon e il curvone di Blanchimont – per eliminare il problema dei track limits: ora, se si esagera, si finisce fuori strada e si perde tempo. Su questa pista il pilota può ancora fare la differenza.
  • La prima frenata, al tornante La Source, è impegnativa perché le vetture devono scendere da 285 a 80 km/h prima di lanciarsi verso la esse in salita e poi sul lungo rettilineo del Kemmel.
  • Tra le altre curve è da ricordare Pouhon, una rapida piega a sinistra, impegnativa perché sottopone i piloti ad elevate sollecitazioni che mettono a dura prova i muscoli del collo.
  • A Stavelot si toccano i freni per la penultima volta: da quel punto in poi si va in piena accelerazione attraverso Blanchimont per tornare a rallentare solo in prossimità della chicane Bus Stop che porta sul traguardo.
  • La power unit viene sfruttata al massimo per oltre 60 dei 105 secondi che occorrono per completare un giro, ma è anche importante avere una macchina facile da guidare – in particolare nel secondo settore e in corrispondenza della prima e dell’ultima curva – e che non metta le gomme a rischio usura.

Parola a Mario Isola

“Le modifiche al layout di Spa apportate quest’anno sono tra le più significative che siano mai state fatte in questo circuito nell’era moderna della Formula 1. Comunque, qualche elemento per prevedere cosa aspettarci lo abbiamo, grazie alla 24 Ore disputata il mese scorso – il nostro evento più grande in termini di quantità di persone e di pneumatici – e grazie ad alcuni campioni di asfalto che abbiamo prelevato dalla pista. Cinque curve sono state riasfaltate, e su quattro curve sono state aggiunte delle vie di fuga in ghiaia che ora risultano molto più vicine al limite della pista. I piloti dovranno prestare maggiore attenzione ai track limits e ai frammenti di ghiaia appuntiti che potrebbero finire sul tracciato. In ogni caso, l’Epica di un circioto come Spa è rimasta intatta, e tutte le sfide che la rendono da sempre così affascinante sono ancora al proprio posto”.

Consigli per videogiocatori

Per sostenere perfettamente la curva 5 del Circuit de Spa-Francorchamps nel videogioco Formula 1 non bisogna lasciarsi distrarre dalla lunghezza del rettilineo del Kemmel. Stando sul lato sinistro della pista, la frenata va iniziata appena si raggiunge il cordolo esterno di colore giallorosso, su cui conviene mettere le ruote di sinistra. Si scala fino in quarta o quinta marcia, portando per un istante le ruote di destra sul cordolo interno, salvo cambiare repentinamente direzione.

Share Button
umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.