
La Formula 1 torna in Europa per il GP Spagna, che per il 32° anno di fila si disputa al Circuit de Barcelona-Catalunya. Si corre su una pista dove i sorpassi sono stati i grandi assenti in passati. Sarà una grande verifica per le nuove monoposto: riusciranno davvero a stare incollate a chi le precede nel lunghissimo rettilineo del traguardo?
Istruzioni per l’uso
- Dall’ultima volta che si è corso a Barcellona nel maggio 2021, le auto sono cambiate drasticamente. Ciò significa che i piloti affronteranno le curve a velocità diverse. Ad esempio, la lunga curva 3 è ora percorsa a 225 km/h, rispetto ai 240 km/h del 2021. La veloce curva 9 a destra ora è una curva di 250 km/h, mentre l’anno scorso è stata percorsa a circa 265 km /h.
- Secondo i tecnici Brembo rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, identico ai pur differenti circuiti cittadini di Monaco e Miami.
- 23 delle 31 gare che si sono svolte a Barcellona sono state vinte partendo dalla pole, a dimostrazione dell’importanza delle qualifiche.
- Ha uno degli spazi maggiori tra la pole e la prima zona di frenata: ci sono 579 metri prima che i piloti si tuffino sui freni della prima staccata.
- A fine febbraio la pista catalana ha ospitato i test invernali che nei tre giorni hanno visto svettare altrettanti piloti e team differenti. In occasione dei GP il livello di aderenza della pista è sempre molto elevato, e anche il layout del circuito e il rettilineo di 1.047 metri permettono uno smaltimento termico efficace tra una frenata e la successiva.
- Al Circuit de Barcelona-Catalunya i piloti utilizzano i freni solo in metà delle 16 curve, per un impiego complessivo sul giro inferiore a 13 secondi e mezzo, equivalenti al 17 per cento della durata complessiva della gara. Fatta eccezione per il GP Bahrain, dei 5 precedenti GP stagionali nessun altro ha fatto registrare una percentuale così alta.
- Tutte le 5 frenate più dure del GP Spagna sono posizionate nelle prime 10 curve, per le quali la decelerazione massima assume un valore medio di 4,2 g. Le 3 frenate delle restanti curve sono invece meno insidiose, come dimostrano i relativi salti di velocità, compresi tra 51 km/h e 70 km/h e la decelerazione massima, che va da 2,4 g a 3,7 g.
- Delle 8 frenate del GP Spagna 3 sono considerate altamente impegnative per i freni, 3 sono di media difficoltà e le restanti 2 sono light.
- La più dura è quella alla curva 10 in cui i piloti arrivano a 316 km/h e azionano i freni per 2,5 secondi durante i quali le auto percorrono 122 metri indispensabili per scendere a 117 km/h. Il carico sul pedale del freno è di 144 kg e la decelerazione di 4,7 g.
- Il Circuito di Barcellona è ideale per testare un’auto di F1, poiché ha un’ampia gamma di tipi di curve e velocità, oltre ad alcuni lunghi rettilinei. Le curve a bassa velocità come le curve 14 e 15 si concentrano sull’aderenza meccanica, ma le sezioni ad alta velocità come le curve 3 e 9 mettono alla prova l’aderenza aerodinamica di un’auto.
- ll vento a Barcellona cambia spesso direzione durante il giorno. Di solito, al mattino troviamo un vento in coda sul rettilineo principale, che produce un vento contrario nelle curve ad alta velocità. Questo aiuta a fornire una migliore stabilità dell’auto. Ma poi tende a ruotare nella direzione opposta nel pomeriggio, dando ai piloti un vento in poppa nelle curve veloci e rendendo più complicato l’equilibrio.
- Al Gran Premio di Spagna, di cui è title sponsor, Pirelli porta le mescole più dure della gamma 2022: la C1 come P Zero White hard, la C2 come P Zero Yellow medium e la C3 come P Zero Red soft. È stata una scelta piuttosto semplice, e la stessa dell’anno scorso anche se si utilizza una famiglia di pneumatici nuova di zecca, dato che le sfide del circuito di Barcellona sono ben chiare dai test e dalle gare precedenti. Tra queste la lunga curva 3 e la curva 9: entrambe riversano molta energia sui pneumatici.
- I team sono stati a Barcellona a febbraio, tre mesi fa, per i test pre-stagionali. Tuttavia, ci sono tre grandi differenze da considerare rispetto ad allora: in primo luogo, nei test i team si sono concentrati sulle mescole centrali della gamma piuttosto che sulla hard; in secondo luogo, le condizioni meteorologiche erano molto più fresche; infine le nuove vetture non erano ancora in versione definitiva. Da allora le monoposto sono migliorate considerevolmente e sarà interessante vedere quanto notevole sia effettivamente il passo avanti ottenuto con gli ultimi aggiornamenti.
- Dato che Barcellona è un circuito molto utilizzato, non ci sarà un’enorme evoluzione della pista nel corso del fine settimana, grazie anche a un fitto programma di gare di supporto. Le temperature dovrebbero essere asciutte e calde, il che aggiunge una ulteriore sfida a quelle già previste per i pneumatici. Il tracciato è invariato rispetto allo scorso anno, quando fu modificata la curva 10 aumentando leggermente la lunghezza complessiva del circuito.
- La strategia vincente dell’anno scorso è stata a due soste, l’approccio tradizionale a Barcellona, con Lewis Hamilton che ha trionfato dopo essere scattato dalla pole utilizzando medium e soft. La strategia soft-medium-soft è stata quella utilizzata anche da tutti i piloti arrivati sul traguardo tra il secondo e l’ottavo posto.
Consigli per videogiocatori
Per effettuare correttamente la staccata alla decima curva del GP Spagna nel videogioco Formula 1 servono abilità e concentrazione: si inizia a frenare in prossimità del cartello dei 100 metri e si scalano tutte le marce. Si può passare sul cordolo interno per aiutare la rotazione della monoposto. Attenzione a non spalancare subito tutto il gas mentre per ottimizzare la trazione è consigliabile passare in terza marci
Mario Isola: è la pista più conosciuta dai piloti
“È difficile dire molto di più su Barcellona di quanto non sia già stato detto, considerato che probabilmente si tratta del circuito in calendario più conosciuto dai piloti, con il suo layout che lo rende un proving ground perfetto. Ha un po’ di tutto, con il settore finale molto tecnico che diventa particolarmente importante quando si tratta di gestire i pneumatici. Pertanto, i team avranno una buona opportunità per valutare i progressi fatti con le loro vetture dall’inizio della stagione, anche se le condizioni meteorologiche saranno molto più calde e probabilmente, rispetto a quanto visto nei test, ci sarà molto più utilizzo della mescola hard, che potrebbe essere l’opzione chiave per la gara. In passato, Barcellona è stata tradizionalmente una gara a due soste, quindi sarà interessante vedere se la nuova generazione di pneumatici quest’anno spingerà qualcuno a puntare alla sosta unica”.