C’è una cosa in cui la Ferrari resta insuperabile: creare caos al suo interno, tra giochi di potere, manovre politiche, gelosie, invidie, antipatie. Più mancano i risultati, più il caos aumenta.
L’ultima notizia, la fuga di Mekies, il direttore sportivo acuì Vasseur ha sottratto parecchie deleghe, ha cominciato a circolare sabato pomeriggio mentre arrivavo dagli amici del Ferrari Club di Abbiategrasso dove con Carolina Tedeschi e Fabiano Vandone abbiamo parlato di questo inizio di campionato. E ovviamente del terremoto rosso.
Vedi qui aggioramento https://topspeedblog.it/vasseur-e-le-fughe-dalla-ferrari-erano-amici-di-binotto/
I tifosi Ferrari sono preoccupati, temono di dover rimandare i sogni un’altra volta. La macchina magari non sarà realmente brutta come quella vista in Bahrain, ma a preoccupare è l’ambiente. Sembra di assistere ad uno di quei vecchi film horror: la notte dei lunghi coltelli. Il dopo Binotto doveva essere una rivoluzione dolce, si sta trasformando in un terremoto con personaggi più o meno importanti che se ne vanno e vengono accompagnati alla porta.
Dopo Binotto hanno lasciato Gino Rosato, Jonathan Giacobazzi, David Sanchez e ora è sulla porta Laurent Mekies. E pare non sia solo. Si sussurra che anche Enrico Gualtieri possa andarsene.
In più stanno deflagrando le chiacchiere sulle presunte incomprensioni tra Vigna e Vasseur, cioè tra l’a.d. e il team manager. Il Corriere dello Sport ha raccontato di una lotta sulla gestione dei pass (improbabile), il Corriere della Sera, sempre ben informato, di un’irritazione per la decisione di Vasseur di andare in Bahrain sull’aereo di Toto Wolff. A Vasseur sarebbe stato bloccato anche il contratto con uno sponsor che lui aveva avviato. Il nuovo Team Principal sta cominciando a capire che cosa sia la Ferrari (brutta imitazione di Crozza compresa).
Che cosa succederà adesso? Si tempi di Montezemolo o di Marchionne avrebbe preso la parola il presidente dopo aver rimesso le cose a posto all’interno. Chi comanda dovrebbe far sentire il bastone perché di carote se ne sono distribuite fin troppo. Il padrone che dal 2018 è anche il presidente, non può continuare a essere assente, pensando solo all’operazione Hypercar, alle sfilate di moda, ai conti straordinari dell’azienda.