Vasseur e le fughe dalla Ferrari: erano amici di Binotto

La grande fuga dalla Ferrari è appena cominciata. Dopo Sanchez (ma anche Rosato e Giacobazzi) le chiacchiere continuano. Sull’argomento è intervenuto Fred Vasseur. Ovviamente lo ha fatto con un giornale di casa sua, Auto Hebdo, un errore strategico importante. La stampa italiana non sopporta di essere scavalcata da quella francese. E se Vasseur comincerà a confidarsi con i giornali di casa sua, non avrà vita facile. Qualcuno lo consigli prima che sia troppo tardi.

Ecco che cosa ha detto: “Credo sia inevitabile che qualcuno se ne sia andato. Ci sono persone che erano molto vicine a Binotto e di conseguenza hanno preferito andare via. Ma non mi sento preoccupato o dispiaciuto. E immagino che altre persone si siano preoccupate per il loro futuro”. Quando cambia il capo è naturale che all’interno ci sia un riposizionamento. Capita dovunque. Non solo in Ferrari o in Formula 1.

Vasseur ha invece smentito le voci di dissapori con il ceo Bebedetto Vigna. Voci che, erano probabilmente state messe in giro ad arte da qualcuno che sta remando contro il manager francese: “Personalmente non ho problemi, ho ben chiaro il mio progetto e lo realizzerò. Sono in contatto ogni giorno con John Elkann e Benedetto Vigna, so bene cosa si aspettano da me. Ho mezzi e potere decisionale come non ho mai avuti altrove: ecco la verità”.

Certo poteva cominciare meglio il mondiale: “Il GP del Bahrain è stato positivo per certi aspetti e negativo per altri. Faccio fatica a capire come mai la squadra sia diventata un bersaglio dopo una sola gara. Guardando la correlazione dei dati tra la simulazione e la pista, siamo convinti di essere sulla strada giusta”. Beh è sorprendente non avesse preventivato la pressione a cui è sottoposto il team principal della Ferrari.

Cgecoha ha chiesto? “Ho chiesto a tutti di restare concentrati sulle prestazioni e di trovare soluzioni ai problemi di affidabilità. Il campionato è lungo”

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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