#Tesla promette una Model3 senza volante…

L’amministratore delegato di Tesla Elon Musk ha dichiarato che la tecnologia a guida autonoma dell’azienda di Palo Alto sarà disponibile in alcuni mercati statunitensi il prossimo anno.

Rieccoci. Ancora una volta Elon Musk va oltre i sogni, ormai ha l’abitudine di fare annunci audaci e mirabolanti che però spesso poi non mantiene. «Probabilmente tra due anni costruiremo una macchina senza volante e pedali» ha rilanciato Musk, presentando un teaser degli interni di una futura Model 3 senza volante, pur riconoscendo che Tesla è spesso in ritardo nel raggiungere gli obiettivi più aggressivi.

Al centro di questa promessa c’è un nuovo microchip per i veicoli a guida autonoma presentato da Musk via Webcast. Realizzato da Samsung Electronics in Texas il chip, ora integrato in tutti i veicoli, è progettato per
dare a Tesla un vantaggio sui rivali e mostrare i frutti del suo massiccio investi mento nella guida autonoma, descritto da Musk come “sostanzialmente la nostra intera struttura di spesa”.

Per quanto riguarda le notizie certe, possiamo invece annunciare che la Tesla Model 3 Standard Range Plus, con i suoi 415 km di autonomia (WLTP), in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 5,6 secondi e raggiungere una velocità massima di 225 km/h è ora disponibile in Italia. Tesla ha aperto gli ordini qualche giorni fa, al prezzo di 48.500 euro, incentivi esclusi.

Ogni Tesla ordinata è ora equipaggiata di serie con il sistema Autopilot che consente all’auto di sterzare, accelerare e frenare in maniera automatica in presenza di altre vetture o pedoni all’interno della sua corsia. La casa americana ha inoltre ufficializzato che la Model 3 Long Range a trazione
posteriore sarà disponibile per l’Europa solo in edizione limitata in alcuni store selezionati. La Model 3 a trazione posteriore ha un motore ad elevata efficienza che garantisce un’autonomia di 600 km

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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