Todt alla Ferrari: se certi errori si ripetono bisogna cambiare

Jean Todt e’ uno che sa vincere. Non ci sono dubbi. Lo racconta la sua storia prima in Peugeot, poi in Ferrari e alla Fia dove ha lottato più di ogni altro per introdurre l’Halo. E’ tornato in Italia per partecipare al Festival dello Sport organizzato dalla Gazzetta dello Sport. Sul palco con Daniele Dallera responsabile dello sport del Corsera e Federica Masolin ha parlato di ieri oggi e domani.

“Ritorno in Ferrari? Bisogna fare attenzione alle notizie che circolano, spesso non sono veritiere. Una volta mi videro fare colazione con Agnelli, il giorno dopo scrissero che avrei potuto lavorare per la Juventus”.

“Ho spesso parlato con John Elkann delle ambizioni della Ferrari. Ma c’è una differenza tra scambiare delle idee e pensare concretamente di Tornare. I capitoli passati sono tutti belli, ma sono fatti per restare nella storia. Mi piace guardare avanti e non indietro”.

In questa stagione è stata fatta una grande macchina, ciò vuol dire che la squadra funziona. Manca ancora qualcosa, per vincere serve l’eccellenza, sotto tutti i punti di vista. E quando l’eccellenza viene meno è importante capire da dove arriva l’errore. Se si fanno spesso gli stessi errori allora significa che c’è qualcosa da cambiare”. Parole che in Ferrari farebbero bene ad ascoltare. Se si sbaglia regolarmente la strategia significa che qualcosa non funziona…

“La Ferrari ad un certo punto dell’anno ha avuto la macchina migliore, ma ha perso troppe occasioni, per problemi diversi come safety car, strategia o affidabilità. Si è trattato di più episodi che messi insieme hanno avuto un prezzo: la Ferrari ha bisogno di lavorare su questo, senza dare nulla per scontato“

“Ogni epoca è diversa, non posso dare alcun consiglio a Binotto, perché è molto facile parlare senza conoscere la situazione. La Ferrari sta facendo bene, la gente forse non si rende conto dell’altissimo livello di competitività che il Mondiale propone”

“Tutti o quasi vorremmo che la Ferrari vinca nuovamente dei campionati, è dal 2007 che manca il titolo piloti. So che l’attesa dei ferraristi è tanta, ma manca davvero pocoall’obiettivo finale. Magari ci sarà qualche possibilità in più l’anno prossimo“.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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