Un viaggio nel magico mondo di Bearman

La Ferrari ha deciso di tenere il suo bimbo prodigio sotto i riflettori regalandoci parole e cifre di Ollie Bearman reduce dal buon debutto in Arabia Saudita.

“È un sogno d’infanzia che si è avverato. Debuttare su una Ferrari, innanzitutto – ha detto Ollie da Maranello – . È un risultato incredibile e ne sono molto orgoglioso, anche diventare il più giovane pilota britannico è una bella affermazione e credo di essere stato il terzo pilota più giovane di sempre, il che è davvero fantastico”

“Ho cercato di andare a regime il più rapidamente possibile – aggiunge – Siamo riusciti a fare un breve run di gara solo per cercare di ottenere una scansione del degrado e per me anche per fare qualche giro in più. Poi sono andato praticamente subito in qualifica al buio con il grande cambio di temperatura della pista e l’aderenza”, ha raccontato Bearman spiegando le sue prime ore del weekend, che chiaramente si sono disputate con il sole e con temperature sensibilmente più alte di quelle che avrebbe poi incontrato in qualifica e in gara. Sostanzialmente, si è trattato di un vero e proprio debutto al buio.

C’e’ chi descrive quello di Bearman come uno dei debutti migliori mai visti in Formula 1. Un buon debutto ok. Ma io ho nella mente la prima volta che ho visto Schumacher a Spa nel 1991: settimo in qualifica con la Jordan, subito davanti al suo compagno De Cesaris. Un debutto cosi’ sensazionale che la Benetton di Flavio Briatore corse subito ad ingaggiarlo lasciando a casa Roberto Moreno. Non mi sembra oggi ci sia la corsa a Bearman. Anche se io credo che affidargli una Haas , una Sauber o io posto di Ricciardo non sarebbe eresia.

A parte Nigel Mansell che vinse al debutto a Rio nel 1989 sono molti gli inglesi che hanno fatto bene al loro debutto in Ferrari. Tony Brooks fini’ secondo a Monaco nel 1959; Mike Parkes secondo a Reims nel 1966; Peter Whitehead e Eddie Irvine terzi, rispettivamente a Reims nel 1950 e a Melbourne nel 1996; e Mike Hawthorn quarto in Argentina nel 1953, così come John Surtees a Monaco nel 1963. Ma a parte Parkes tutti avevano una lunga esperienza in F1… non esattamente come Ollie.

“Mi è dispiaciuto non essere riuscito a centrare la Q3, ma comunque penso che sia stata una buona prestazione. Almeno il sabato in gara, mi sembra di essere riuscito a prepararmi molto meglio. Abbiamo avuto un giorno intero per farlo, invece di un paio d’ore di preavviso. Nel complesso sono abbastanza soddisfatto di come è andata la gara”.

“Prima di tutto, l’obiettivo principale era evitare di danneggiare la vettura per qualsiasi motivo – ha raccontato Adami, l’ingegnere di pista di Carlos che ha lavorato con lui – Poi, sulla base dell’esperienza acquisita in passato con i piloti, abbiamo stilato un breve elenco di elementi su cui concentrarci. Abbiamo analizzato le procedure di partenza, un argomento già importante, ma anche i pit stop, le differenze tra la preparazione per le qualifiche e i long run, i regolamenti sulla gestione del tempo tra le linee Safety Car, cose difficili per un esordiente. Durante la gara ho provato a non sovraccaricarlo di informazioni, quindi è stato diverso dal lavorare con Carlos, ma quando ho visto quando andava forte, ero felice di vederlo girare su quei livelli”,

“Un’altra cosa che è successa in pochissimo tempo prima della sessione è che abbiamo dovuto informare la FIA per il cambio di pilota – ha aggiunto – Gli ispettori sono venuti nel nostro garage e abbiamo avuto letteralmente 5-10 minuti per preparare questo test di uscita dal pilota dell’auto, ma anche vari aspetti, come l’altezza, lo spazio per le ginocchia e altro. È stato molto impegnativo”.

Share Button
umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

Rispondi

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.