#UsaGp istruzioni per l’uso

Dal Messico al Texas, la Formula 1 raddoppia mettendo in calendario una gara dopo l’altra. Solo una vittoria di Bottas potrebbe rimandare la festa di Hamilton, evento altamente improbabile…La gara scatterà alle 20.10 italiane, le qualifiche alle 22. Diretta Sky.

Anche per la gara di Austin Pirelli ha nominato C2, C3 e C4 come White hard, Yellow medium e Red soft. Entrato nel calendario F1 nel 2012, il Circuit of the Americas presenta caratteristiche molto diverse rispetto al circuito messicano, con gare finora sempre molto combattute e ricche di colpi di scena.

Istruzioni per l’uso dell’UsaGp

  • Inaugurato nell’ottobre 2012, ha ospitato 7 GP di Formula 1 ed altrettante gare della MotoGP. ​
  • Rispetto alle moto le monoposto impiegano una trentina di secondi in meno al giro, potendo percorrere buona parte delle curve ad una velocità superiore, talvolta senza frenare.
  • La pista texana si distingue per l’impressionante rettilineo in salita che porta alla prima curva a sinistra: i piloti vedono la curva solo all’ultimo istante e quindi rischiano di sbagliare il punto della staccata.
  • Un problema simile potrebbe manifestarsi anche alla curva 11 mentre in altri punti c’è il rischio opposto.
  • Il dislivello tra il punto più basso e quello più alto della pista è infatti di 41 metri.
  • Secondo i tecnici Brembo, che hanno classificato le 21 piste del Mondiale, il Circuit of the Americas rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3. ​
  • Quest’anno le prove libere del venerdì saranno particolarmente importanti perché per la prima volta i piloti potranno provare i pneumatici P Zero 2020.
  • I piloti proveranno una mescola delle specifiche 2020, definite al termine del programma di sviluppo dopo una serie di test, l’ultimo dei quali a inizio ottobre a Barcellona con i tre top Team. Ad Austin, ogni pilota avrà a disposizione due set della specifica C4 2020 da utilizzare esclusivamente in FP1 e FP2.
  • La mescola White hard C2 nominata quest’anno è uno step più dura rispetto al 2018, quando furono scelte per questa gara soft, supersoft e ultrasoft. C2, C3 e C4 dovrebbero fornire un divario maggiormente equo in termini di prestazioni.
  • Nel 2018, Kimi Raikkonen (Ferrari) ha vinto con una strategia ultrasoft-soft. Max Verstappen su Red Bull è stato autore di una rimonta dalla 18ª alla 2ª posizione grazie a una tattica soft-supersoft, mentre Lewis Hamilton (Mercedes) è arrivato 3° con due pit stop.
  • Il giro si percorre in senso antiorario e presenta curve con caratteristiche molto diverse tra loro: la più famosa è Curva 1, un tornante fra salita e discesa.
  • I livelli di usura e degrado sono nella media rispetto agli altri circuiti: per questo motivo le tre mescole nominate dovrebbero adattarsi al meglio alle caratteristiche di questo tracciato.
  • Nel 2018, Lewis Hamilton ha firmato il nuovo record assoluto in qualifica e in gara.
  • Il meteo in Texas può essere particolarmente variabile in questo periodo dell’anno: in passato sono state cancellate alcune sessioni a causa del maltempo.
  • I piloti di Formula 1 utilizzano i freni solo in corrispondenza di 9 delle 20 curve del tracciato, cioè 3 in meno di quanto non facciano i piloti della MotoGP. ​
  • Grazie all’aderenza garantita dai 4 pneumatici, le auto non hanno infatti bisogno di frenare alle curve 3,​ 6 e 16. ​
  • In un giro completo della pista di Austin i freni di ciascuna Formula 1 sono in funzione per 17 secondi​, a differenza dei 37 secondi necessari alle MotoGP. In media nel GP Stati Uniti le Formula 1 usano i freni per 16 minuti, equivalenti al 19 per cento della durata della gara.
  • La decelerazione media sul giro è di 3,8 g ma sono ben 4 le curve in cui si raggiungono almeno i 4,7 g. L’energia dissipata in frenata nel corso dell’intero GP da una monoposto è elevata: 220 kWh, quasi come al GP Bahrain. ​
  • Invece il carico esercitato da ciascun pilota dalla partenza alla bandiera a scacchi sul pedale del freno non è tra i più alti del Mondiale: 51,3 tonnellate, ossia un quarto in meno del GP Singapore. In altre parole ciascun pilota è chiamato ad uno sforzo di circa 546 kg per ogni minuto di guida. ​
  • Delle 10 frenate del Circuit of the Americas 3 sono classificate dai tecnici Brembo come impegnativa per i freni, 1 è di media difficoltà e 5 sono light. ​
  • Le vetture arrivano alla curva 12 dopo aver percorso il lungo rettilineo e aver beneficiato del sistema DRS. Le monoposto si trovano a dover perdere quasi 240 km/h di velocità per impostare correttamente la staccata: si passa da 333 km/h a 94 km/h in soli 2,52 secondi durante i quali percorrono 125 metri.
  • Per realizzare una prestazione del genere i piloti sono soggetti ad una decelerazione di 5,8 g ed esercitano un carico di 188 kg sul pedale del freno. ​
  • La velocità persa in frenata alla prima curva è di poco inferiore ma la strada in salita richiede​ tempo per completare l’operazione: servono infatti 2,35 secondi per scendere da 319 km/h a 104 km/h in 118 metri. Il carico sul pedale del freno è di 158 kg mentre la decelerazione di 5,2 g.
  • Un po’ più corta ma sempre importante è la frenata alla curva 11: da 295 km/h a 81 km/h in 2,62 secondi e 113 metri, con una decelerazione di 5,2 g. ​
  • Sono invece necessari 92 metri per la frenata all’ultima curva. Al contrario bastano appena 45 metri per la piccola frenata effettuata alla curva​ 8.
  • Lewis Hamilton e Sebastian Vettel avranno a disposizione gli stessi set di mescole disponibili, mentre i loro compagni di squadra, Valtteri Bottas e Charles Leclerc, hanno fatto scelte diverse. Stessa strategia per i due piloti Red Bull.

“Austin è una gara sempre molto entusiasmante, sia in pista che fuori – afferma Mario Isola, responsabile Motorsport di Pirelli – Quest’anno poi sarà particolarmente significativa, perché per la prima volta i Team proveranno i pneumatici 2020 durante le prove libere del venerdì. Ciascun pilota avrà a disposizione due set di mescola C4 2020 prima di testare l’intera gamma nel corso dei due giorni di test collettivi previsti come sempre ad Abu Dhabi dopo il Gran Premio. Austin è un circuito particolarmente rappresentativo per la tipologia di asfalto e le curve piuttosto diverse tra loro, ed è quindi particolarmente adatto per provare per la prima volta i pneumatici del prossimo anno“.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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