Vigna e Vasseur: in questa foto c’è il messaggio della Ferrari

Nelle foto scelte per illustrare il comunicato ufficiale che celebra la vittoria di Sainz a Singapore, la Ferrari ha insertito anche questa di Fred Vasseur con il ceo Benedetto Vigna. Una foto che vale più di mille parole. Un messaggio chiaro: la Ferrari è unita: Vigna e Vasseur non si toccano.

Chi frequenta questo blog sa che la settimana scorsa avevo riportato le voci inquetanti su un’ipotetica rivoluzione in atto a Maranello (Ferrari, che cosa c’è dietro a certe voci rivoluzionarie) che avrebbe dovuto coinvolgere sia il ceo Vigna che iol team principal Vasseur.

Purtroppo Maranello è un posto con mille spifferi. Spesso in passato avevano portato voci poi trasformatesi in notizie. Ricordate il divorzio con Arrivabene, poi la cacciata di Binotto, fino alla fuga di Mekies. Tutte smentite prima che poi si verificassero davvero. Chi un giorno aveva raccontato quello, oggi non può essere compleamente impazzito, anche se va tenuto conto che in una grande azienda c’è sempre qualcuno abilissimo a spargere veleno per invidia o gelosia.

Le voci su Vigna e Vasseur arrivavano da chi frequenta i piani alti perchè a non esser soddisfatto sarebbe stato proprio il presidente Elkann. L’augurio è che fosse un’idea passeggera e che si sia convinto di rinforzare e non rivoluzionare la squadra.

Il successo di Singapore indica che Vasseur qualcosa di buono sta facendo. La Ferrari ha recitato da squadra, da squadra unita e questo significa che si sta remando nella stessa direzione. Poi che Vasseur non fosse Horner o Wolff lo si sapeva anche prima.

Ma il giudizio su di lui deve restare sospeso fino alla prossima stagione quando vedremo un’auto figlia della sua organizzazione. Per ora possiamo giudicarlo sul funzionamento della squadra e a Singapore (dopo le clamorose gaffe precedente) le cose hanno funzionato PERFETTAMENTE.

Il discorso su Vigna esula dai risultati sportivi anche se il Ceo era ai box di Singapore a festeggiare il ritorno al successo. Ma anche in questo caso sarebbe controproducente allontanare un manager a cui èb stata affidata la visione del futuro. Se si sente la mancanza di una car guy, si può sempre aggiungere senza rivoluzionare.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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