Viva #Giovinazzi in Alfa Sauber. Mantenuta la promessa di Marchionne

Giovinazzi Alfa
Antonio Giovinazzi è nato il 14 dicembre 1993 e ha al suo attivo 2 Gp in Formula 1

Alfa Romeo e Alfa Romeo Sauber F1 Team sono liete di annunciare che Antonio Giovinazzi correrà insieme al campione del mondo di F1 2007 Kimi Räikkönen, completando così ila squadra per la stagione 2019.

Una bella notizia. Finalmente. Dopo 8 anni un pilota italiano torna a disputare un mondiale di Formula 1. Non una, due gare. Tutto il campionato. Antonio Giovinazzi, pugliese di Marina Franca, 24 anni, farà squadra con Kimi Raikkonen all’Alfa Sauber nel 2019.

Antonio che quest’anno ha lavorato tanto al simulatore Ferrari (dando spesso un contributo prezioso) e si è giostrato tra Sauber e Haas in qualche prova del venerdì, sostituisce Marcus Eriksson, inizialmente protetto dai proprietari svedesi del team. La spinta Alfa Romeo è stata decisiva è fondamentale. Con la Ferrari che si accolla parte dello stipendio di Kimi, Alfa Romeo aveva ancora delle carte da giocare per spingere il suo protetto. Ha rispettato la volontà di Sergio Marchionne che già dallo scorso anno voleva Giovinazzi in Formula1.

Avere la possibilità di disputare una stagione intera in un team in grande crescita come l’Alfa Romeo Sauber (Simone Resta è il nuovo responsabile tecnico) è una grandissima chance per il miglior pilota italiano di questi tempi. Un altro anno in panchina sarebbe stato troppo e lo stesso Antonio a Monza mi raccontava di non vedere l’ora di tornare in pista a gareggiare.

In Formula 1 ha il ricordo delle prime due gare della scorsa stagione quando guidò la Sauber al posto dell’infortunato Wehrlein. Molto buono quello australiano, meno quello in Cina. Ma poter pianificare la stagione intera ha un altro sapore… Antonio avrà la chance di dimostrare il suo valore.

Guidare accanto a Kimi sarà uno stimolo e un paragone importante, sempre che Kimi si presenti in Alfa Romeo con lo spirito giusto e non tanto per correre ancora…

L’ingaggio di Giovinazzi significa anche che l’operazione Alfa Romeo non è finita con Sergio Marchionne, ma continua. C’era il dubbio che a Manley &c interessasse poco la Formula 1 con le spese che comportava. Per Alfa Romeo invece lo sport è fondamentale per la promozione del marchio ora che i prodotti ci sono.

Era dai tempi di Trulli e Liuzzi che non c’era un italiano in pianta stabile in Formula1. Ci mancava. È anche un bel colpo per la Ferrari che nello stesso anno avrà in pista i due giovani su cui puntava (Leclerc a Maranello, Giovinazzi a Hinwil) al contrario di quanto accade alla Mercedes che si trova senza sedile per Ocon e Russell.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

2 commenti

  1. la strategia Alfa Romeo è stata una genialata di Marchionne: avere quattro piloti in pista; avere quattro motori Ferrari in pista; sfruttare il Know-how di una realtà più piccola che si affidano anche a giovani tecnici da cui nascono idee e talenti nuovi.
    Aggiungo che non credo nemmeno che Kimi abbia accettato in breve tempo senza la garanzia di avere un motore di prima scelta…quindi ho come l’impressione che la Sauber-Alfa Romeno potrebbe far divertire piloti e noi

  2. Spero solo, che marchionne abbia lasciato appunti, a camilleri ed elkann per il futuro, da ora in poi per me iniziano i problemi. Quanto ci manca.

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