Wolff attacca Red Bull: “Con 15 persone e una sede non fai un motore”. La verità? Li teme

Toto Wolff ha concesso una bella intervista a Roberto Chincero di it.motorsport.com in cui tra le altre cose va all’attacco, anzi al contrattacco della Red Bull che avrebbe convinto 10/15 motoristi a lasciare la Mercedes. Interessante…

Sentitelo:

“Ci sono circa 900 persone che lavorano a Brixworth, ne hanno contattati (in riferimento a Red Bull) un centinaio, e ne hanno convinti tra i 10 e 15 a spostarsi da loro. Parliamo di persone per lo più in ruoli legati alla produzione, non alla performance”.

“Se dovessi mettere in piedi una nuova fabbrica inizierei anche io in questo modo, ma tra l’assunzione di qualche persona e l’avere una fabbrica di motori completa, funzionante e competitiva, c’è una lunga strada da percorrere”.

“Penso che la Red Bull possa riuscire nei suoi propositi, hanno le risorse per farlo, ma Mercedes, così come gli altri Costruttori di motori, sono qui da decenni che operano stagione dopo stagione per ottimizzare le proprie strutture. Non credo che 15 persone e una sede saranno sufficienti per essere competitivi in ​​tre anni con un nuovo propulsore”.

“Detto questo, li stiamo prendendo molto sul serio perché sono una grande squadra e hanno le risorse finanze per farlo. Ma allo stesso tempo siamo convinti di una cosa: la Formula 1 richiede tempo e nessuna disponibilità di denaro può accelerare la curva d’apprendimento essenziale per questi progetti”.

La verità sta nell’ultima frase. “Li stiamo prendendo molto sul serio”. Perchè è vero che 15 persone e una sede non bastino a creare una frande azienda di motori, ma quello che Tito sa bene è che Red Bull parte sì da zero, ma con alle spalle la Honda che lascerà in eredità un motore che è un punto di partenza significativo e importante. Un conto è partire da zero, un altro partire da un motore Honda decisamente migliorao come quello che Red Bull sta usando quest’anno. E poi è importante andare a fare sopping in Mercedes perchè ci si porta in casa persone che conoscono perfettamente il motore che ha dominato l’era ibrida della Formula 1. Mercedes è forte abbastanza per non soffrirne, lo ha dimostrato ogni volta che ha perso un tecnico di valore, ma Red Bull si sta portando in casa un tesoro.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. C’è una cosa da considerare: Honda ha già applicato tutte le evoluzioni possibili visto che non potrà più farlo in futuro e non è detto che gli altri motoristi stiano fermi dove sono adesso. Le evoluzioni hanno tempo per applicarle. Mercedes ha dimostrato che il gap delle prove prima dell’inizio del campionato lo ha già recuperato. Vediamo quando applicheranno la prima evoluzione dove sarà la RB.

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