Ad Abu Dhabi lo show finale: istruzioni per l’uso

Per la nona volta consecutiva il Mondiale si conclude negli Emirati Arabi. L’anno scorso il Yas Marina Circuit cambiò il suo layout perdendo 5 curve rispetto alla versione precedente, riducendo anche la lunghezza del giro (273 metri in meno) che vide crollare il tempo in qualifica di oltre 13 secondi. In gioco restano i secondi posti, quello piloti e quello costruttori. Leclerc e Perez sono alla pari, ma se finisse così Charles chiuderebbe davanti grazie alle sue tre vittorie. Senza contare che con loro due a zero e Russell ancora vincitore con giro veloce andrebbe in onda un ribaltone clamoroso. Tra i team la Ferrari ha 19 punti di vantaggio, ma le chiacchiere di questi giorni non aiutano certo. 

Per il weekend di Yas Marina la Ferrari schiererà tre piloti: tornerà infatti in pista Robert Shwartzman che, come prescritto dalle regole 2022, avrà la sua seconda uscita nella prima sessione di prove libere al volante della F1-75, questa volta di Carlos Sainz.

Istruzioni per l’uso

  • Sono 13″180, i secondi di differenza tra il record della pista nella vecchia versione da 5.554 metri (1’39”283) e quello sulla attuale, da 5.281, che ha debuttato lo scorso anno (1’26”103). Il disegno più scorrevole ha permesso anche di alzare in maniera netta la media velocistica sul giro, da 201,387 a 220,800 km/h.
  • Secondo i tecnici Brembo il Yas Marina Circuit rientra nella categoria dei circuiti più impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4, principalmente per la difficoltà di smaltimento termico sia nel secondo che nell’ultimo terzo della pista di Abu Dhabi.
  • Al Yas Marina Circuit le monoposto F1 utilizzano i freni 6 volte al giro, ma solo in occasione delle curve 5 e 6 sono necessari per due staccate consecutive. Ogni giro i piloti impiegano i freni per circa 10,7 secondi, equivalenti al 13 per cento della durata della gara. In 5 delle 6 frenate l’impianto è in funzione per più di un secondo ma meno di due. 
  •  In tutte le frenate la decelerazione è di almeno 4,5 g con punte superiori ai 5 g in metà di esse, compresa la curva 5: per perdere 180 km/h i piloti esercitano un carico di 168 kg sul pedale del freno e subiscono 5,3 g di decelerazione. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita un carico totale sul freno di quasi 54 tonnellate.
  • Delle 6 frenate del GP Abu Dhabi 4 sono considerate altamente impegnative per i freni e le altre 2 sono di media difficoltà. 
  • Preceduta da un rettilineo di quasi 1,2 km, la frenata più dura è quella alla curva 6: le monoposto vi arrivano a 322 km/h e rallentano per 2,63 secondi fino a scendere a 74 km/h. Ci riescono in 120 metri grazie ad una decelerazione di 5,4 g.
  • Pirelli ha selezionato per il Gran Premio di Abu Dhabi la gamma di mescole più morbida: C3 per P Zero White hard, C4 per P Zero Yellow medium e C5 per P Zero Red soft.
  • Le caratteristiche del tracciato non sono particolarmente impegnative per gli pneumatici. L’asfalto è poco abrasivo, ragione per cui è possibile utilizzare i set più morbidi. Domenica si dovrà però fare attenzione alle temperature perché la gara si conclude di sera, quando la colonnina del mercurio si abbassa.
  • Yas Marina è un circuito composto da alcuni tratti veloci e sedici curve. Riveste dunque una particolare importanza l’aerodinamica, aspetto chiave per garantire una buona prestazione delle vetture e una gestione ottimale degli pneumatici.
  • Nel 2021 i team hanno utilizzato strategie differenti. Max Verstappen ha vinto il suo primo titolo mondiale con tre soste, montando P Zero Red soft durante un intervento della safety car a cinque giri dalla bandiera a scacchi.
  • Il Gran Premio di Abu Dhabi è l’ultima gara del campionato 2022 di Formula 1. I team si tratterranno negli Emirati Arabi per una giornata di test in cui proveranno i pneumatici per la stagione 2023, perfezionati grazie ai test in pista svolti in America e Messico. 

Consigli per videogiocatori

Effettuare perfettamente la frenata alla curva 6 di Abu Dhabi nel videogioco Formula 1 non è semplice. Passati sotto il ponte pubblicitario con le scritte gialle e nere che si alternano, si continua a spingere sull’acceleratore per un altro paio di secondi. A bordo pista, sul lato destro, si nota una striscia di asfalto nero: quando cambia colore si aziona forte il freno scalando fino in seconda marcia. Attenzione a non posticipare troppo l’ingresso in curva, pena l’infilata da parte di un rivale. ​

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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