Binotto out ecco che cosa racconta la stampa italiana

Sara un weekend teso per la Ferrari ad Abu Dhabi. Tutta la pressione sarà su Mattia Binotto il cui destino riempie le cronache di metà settimana. Il Mistero è Rosso come titola la Stampa, il quotidiano di famiglia, ma il futuro è segnato. E all’orizzonte ecco Vasseur.

Stefano Mancini su La Stampa si domanda: È la scelta migliore? La Ferrari ieri ha avuto l’occasione per annunciare il divorzio e confermare una decisione dolorosa che sembrava inevitabile (anche per questo nessuno ha dubitato della veridicità della notizia). Se cambiasse idea, a livello di immagine ne uscirebbe male. La situazione preoccupa.

La Stampa ricorda che nell’arco della stagione ci sono stati troppi e troppo frequenti sono gli errori commessi da una squadra che è il simbolo delle corse e dell’alta tecnologia applicata ai motori. Se non è la strategia è l’errore del pilota, la ruota che non si trova, l’affidabilità, ancora la strategia, la comunicazione ai box. Il Gran premio del Brasile di domenica scorsa ha regalato altre perle, come il giro di pista su asfalto asciutto e gomme intermedie che ha rovinato le qualifiche di Leclerc e ha innescato l’ennesima lite via radio tra box e pilota

Alessandra Retico su Repubblica ricorda che l’ingegnere reggiano ha protetto i suoi e puntato sempre alla stabilità. Provocando qualche malumore: soprattutto con Leclerc, che ha incontrato per una cena chiarificatrice a Montecarlo quando, dopo il gp di Silverstone, la sua vittoria fu sacrificata proprio come nel Principato dalle scelte in gara. Anche in Brasile la settimana scorsa, Charles ha messo il muso dopo una qualifica pasticciata e una posizione non scambiata con Sainz per proteggere il 2° posto in classifica. È stata l’ultima ferita. Quella decisiva?. Poi si domanda: Vasseur è davvero un rimpiazzo autorevole? Oppure un nome già bruciato?. Repubblica fa il nome di Antonello Coletta, responsabile di attività sportive GT Ferrari. Di certo qualcosa si muove

Anche la Gazzetta nel suo titolo chiede a noi che leggiamo se: Ferrari, l’ora zero?. Boh, e che ne sappiamo. Luigi Perna chiarisce nel pezzo che è noto da tempo che l’atmosfera alla Ferrari non è serena. Già nell’estate dell’anno scorso Elkann aveva cercato alternative a Binotto, sondando fra gli altri lo stesso Vasseur. Il numero uno di Stellantis aveva guardato anche fuori dal recinto dei GP, pensando addirittura a Max Sirena, capo spedizione dell’imbarcazione di Luna Rossa nell’America’ s Cup. Di recente, sarebbe stato contattato Andreas Seidl, ex Porsche, oggi boss della McLaren

Daniele Sparisci e Giorgio Terruzzi sul Corriere della sera raccontano i termini e i retroscena della grande manovra. C’è un clima da fine regno dentro la Ferrari – raccontano – da congiura di palazzo. Il trono di Mattia Binotto traballa da mesi. Un gelo che rivela la debolezza della posizione dell’ingegnere reggiano, entrato a Maranello da stagista e promosso al timone della Scuderia nel 2019. Il suo posto fa gola a molti, a cominciare da Fred Vasseur. Non uno dei soliti rumors. Vanta una complessa rete di interessi e amicizie. Una su tutte: Carlos Tavares, a.d. di Stellantis, pare che Fred gli gestisca la collezione di auto d’epoca da corsa. Nella Ferrari c’è una corrente che ha spinto, e che spinge ancora, per accogliere Vasseur. Uomo capace di intrecciare relazioni trasversali: vicino al boss della Mercedes Toto Wolff, proprietario di team in F2 e F3, di aziende come la Spark che produce telai per la Formula E. Ex socio di Nicolas Todt, manager di Leclerc, con il quale si separò non proprio pacificamente. Vasseur ha fatto debuttare Charles in F1, nel 2018, e il loro rapporto resta ottimo. Sono in molti a indicare proprio Leclerc come sponsor del suo arrivo a Maranello. Il motivo? La volontà di essere nominato prima guida, di essere messo al centro come la Red Bull ha fatto con Verstappen. Binotto resiste, convinto di vincere un giorno con la Ferrari, il sogno di una vita. Se davvero si volesse andare avanti con lui, basterebbe una presa di posizione netta, uscire dall’ambiguità. Una volta per tutte. Altrimenti è meglio cambiare subito.

Andrea Cordovani sul Corriere dello sport-stadio commenta: “Non c’è pace a Maranello. E invece ne servirebbe in quantità industriale perché imboccando la strada dell’incertezza e delle polpette avvelenate, il rischio gigantesco che la Scuderia corre è quello di vivere anche in futuro l’ennesima stagione da comprimari”

Share Button
umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

4 commenti

  1. Antonello Coletta tutta la vita!!!

  2. Mr. Bean8 non è mai riuscito a combinare qualcosa di buono, o per colpa sua, o per colpa della squadra. E’ un impiegato ma non ha la stoffa del manager. L’ha voluto marchionne (altro idolo della fiat che non credeva nel motore elettrico) perchè ha il cuore ferrari, ma probabilmente la testa no.
    Mattia non vale un Wolff o un Horner. Non ne ha il carisma. La sua frase migliore: “dobbiamo capire, dobbiamo studiare”. Evidentemente, dopo quattro anni, hanno deciso che forse è meglio farlo studiare e capire altrove…
    Aver smentito una notizia che tutti si aspettano, rende ancor più evidente il clima di confusione totale, a tutti i livelli, che regna in ferrari.

  3. L’ipotetica presenza di Vasseur al muretto Ferrari personalmente mi incuriosisce molto e a primo acchito mi sembra una scelta anche ragionevole. Detto questo, signor Zapelloni, sarei interessato a sapere il suo personale punto di vista: quale TP lo incuriosce maggiormente al posto di Binotto ? Quale caratteristicche vorebbe vedere? Crede che faccia molta differenza la presenza di un TP italiano in un team come la Ferrari ?
    Cordiali saluti

    1. Italiano o straniero non importa. Basta essere competenti e comunque parlare italiano anche se ormai a Maranello non va più di moda. Vasseur ha la stessa arroganza di Todt senza averne le doti. Non mi piace ma spero di sbagliarmi. In italia c’è un certo Aldo Costa che potrebbe essere l’uomo giusto. Ma anche Massimo Rivola ha rivoltato l’Aprilia. Colletta e’ bravo ma lasciamogli LeMans. L’errore è stato non prendere Domenicali come ad…

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.