Gli anni passano ma i problemi Ferrari sembrano essere sempre gli stessi. Guardate in che cosa sono incappato rileggendo qualche appunto del 1991 per un libro a cui sto lavorando.
Parole e musica di un cinque volte campione del mondo, Juan Manuel Fangio, alla vigilia del gran premio di Spagna del settembre 91 con la Ferrari in piena crisi di risultati e di rapporti con Prost:
“Io ho corso in Ferrari, so che cos’era, che cos’è, che cosa significa. Ma oggi non capisco perché, pur avendola vista in progresso e pur immaginando che possa togliersi qualche soddisfazione in più a Suzuka o ad Adelaide, la Ferrari non vince”
“Ha tutto: ottimi ingegneri e meccanici, e i soldi della Fiat. Ha tutto per vincere però non vince e le discussioni prevalgono sui fatti. Probabilmente manca una testa centrale, com’era quella di Enzo, il quale sapeva organizzare e scegliere le persone”.
“E forse da questo sono nati i problemi di Prost, primo francese campione del mondo e tre volte campione del mondo. Perdere è triste per tutti, e anch’io lo so. Ed è difficile pretendere che non lo sia per Prost”.
Manca una testa centrale. Ai tempi in Ferrari comandava Piero Fusaro e alla gestione sportiva Cesare Fiorio era appena stato sostituito da Piero Ferrari.
Pochi mesi dopo… a metà novembre, dopo il licenziamento in tronco di Prost, a Maranello cambiò tutto: alla presidenza arrivò Luca di Montezemolo.
La testa centrale che mancava. Ci vollero un po’ di anni, ma alla fine nacque la Ferrari più vincente di sempre.
Ecco più di 30 anni dopo forse alla Ferrari manca ancora una testa centrale. Non dico di richiamare Montezemolo, non è più il tempo. Ma di affidare la Ferrari a qualcuno che si preoccupi anche della Formula1, il core business dell’azienda.
vedi anche Ferrari e se mancassero passione, cuore e competenza?