Binotto e la strategia giusta che diventa sbagliata

Mattia Binotto non è un tipo che si nasconde. Gli piace spiegare, raccontare. La sua strategia di comunicazione è chiara. Durante la stagione concede quattro-cinque esclusive. A metà stagione parla con Roberto Chinchero del sito Motorsport. Anche questa volta ha detto cose interessanti ma opinabili perché sostenere che la Ferrari non ha problema strategie è un po’ troppo…

“Abbiamo dimostrato che possiamo fare un buon lavoro e a questi obiettivi ci si arriva passo dopo passo, facendo esperienza e crescendo. Quindi, dobbiamo continuare il percorso di continuo miglioramento, concentrandoci su ogni gara”.

Così il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, in una intervista esclusiva a Motorsport.com in cui ribadisce la sua convinzione che a Maranello ci sia “il potenziale per vincere delle gare, e non significa che dobbiamo cambiare approccio, non c’è una bacchetta magica”.

“Non ho dubbi sulla necessità di fare sempre dei passi avanti, dobbiamo migliorarci sull’aerodinamica, sul telaio, sulla power unit, sulla strategia e tutti gli aspetti che si possono migliorare – ha proseguito Binotto -. Detto questo, credo di avere una grande squadra che si occupa della strategia e non credo sia un nostro punto debole. Gare come Monaco, Silverstone o Paul Ricard sono state giudicate problematiche ma io non vedo il gruppo come un problema, perché credo che abbiamo anche preso decisioni giuste”.

“Anche io credo che la decisione Mercedes ad Abu Dhabi sia stata la decisione giusta per Lewis. Max ha avuto ragione, ha vinto il campionato, ma se fosse accaduto il contrario (Hamilton fa il pit-stop, e Verstappen resta in pista) come sarebbe finito il mondiale? Non lo sapremo mai. Quindi se a Silverstone Charles fosse entrato ai box, con Lewis che probabilmente sarebbe restato in pista con gomme comunque fresche, come sarebbe finita la gara? Non lo so. Tutti credono di poter in qualche modo discutere ciò che abbiamo deciso a Silverstone, ma la realtà è che non avremo mai la risposta”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. Fa impallidire Crozza! Do e trovare un comico migliore? La strategia Mercedes ad Abu Dabi era sbagliata ma non si è riusciti a far rientrare Lewis nello stesso giro di Max.
    La strategia Ferrari lo è altrettanto. Non ha allungato lo stunt pur avendo le gialle e si è trovato costretto a montare prima le bianche che non andavano in temperatura e poi le rosse facendo così tre pit stop quando gli altri ne hanno fatti due. Pero se non lo capisce bisogna fargli un disegnino

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