Binotto si confessa a Sky, tra Leclerc, Vettel, regole e sogni “La Ferrari non aspetterà 21 anni”

Mattia Binotto ha concesso una lunga intervista a Carlo Vanzini er Sky Sport F1. Dal tetto della gestione sportiva con vista sulla pista di Fiorano e sul mondo Ferrari ha detto tante cose. Alcune nuove, altre meno. Alcune sottoscrivibili, altre criticabili. Eccovene un sunto:

“Carlos è un bel leader, è esigente anche se è giovane ha già tanti anni in F1, unisce il gruppo degli ingegneri… ha la mentalità giusta. I piloti sono l’ultimo dei nostri problemi”.

“Charles partecipa è coinvolto, Se la Ferrari andrà forte deve passare anche attraverso il suo contributo. Sta crescendo come leader, anche quest’anno nelle difficoltà non è mai stato critico. Qualche sfogo a caldo poi ci sta… Sta maturando lo si vede in questi momenti”.

“Ero a casa e prima di chiamare Seb mi sono ripetuto tre volte quello che dovevo dirgli. La scelta non è stata scontata e facile perché di base vogliamo bene a Seb per quello che è stato e ci ha dato. Ma dobbiamo avere la lucidità di guardare al futuro non solo all’immediato, ma al medio lungo termine. Seb non ha riattaccato perché è una bella persona. Anche quest’anno nelle difficoltà è positivo, persona di rispetto e rispettabile”.

“Realisticamente nel 2021 non torneremo a lottare per il Mondiale. Penso che il nostro obiettivo sia tornare a lottare regolarmente per il podio”

“Se i nostri avversari sbagliano, i processi non sono di questa entità. Ma ci sta, noi siamo la Ferrari. Sono ce questo ci fa spendere energie… l’esercizio più difficile è tenere i mie ragazzi più sereni”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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