
Pasqua senza Formula1. Peccato, l’ultima volta che si corse un Gp nella domenica della Resurrezione vinse Vettel con la Ferrari. Era il 16 aprile 2017 e in Bahrain la Ferrari conquistò la sua seconda gara in tre Gran premi… Eppure sono solo due anni fa…
Intanto buona Pasqua a tutti voi che seguite questo blog e grazie di esserci.
Quella del Bahrain è stata la 16esima volta. La prima volta era stata nel 1985 in Brasile. Vinse Prost con la McLaren. L’ultima volta prima del Vettel nel deserto era capitata nel 2014 in Cina quando vinse Hamilton con la Mercedes. In 16 gare pasquali 6 volte ha vinto la Ferrari, 5 la McLaren; 3 la Williams; 1 a testa Red Bull e Mercedes. Nelle ultime 5 gare pasquali hanno vinto Alonso (2007, McLaren), Raikkonen (2008, Ferrari), Vettel (2010, Red Bull e 2017 Ferrari) e Lewis Hamilton (2014).
“Buona Pasqua“, gridava Sebastian Vettel nell’interfono due anni fa. E non avrebbe potuto esserci una Pasqua migliore sotto i fuochi d’artificio del Bahrain che festeggiavano la vittoria della Ferrari e l’inizio di un sogno mondiale che poi è andato a finire come sappiamo. “Funziona la macchina eh...”, aggiungeva un Seb al settimo cielo. Era contento come non lo vedevamo da tempo. La sua Gina era una meraviglia. Gina davanti e dietro tutti gli altri…
Una gara perfetta. Di Sebastian e del muretto. Straordinario Seb al via, straordinario il box nel scegliere la strategia perfetta e giocare d’anticipo sulla Mercedes. Perché anche senza penalità Hamlton non avrebbe comunque vinto.
Peccato davvero non si corra a Pasqua…
Questo racconta la statistica. La memoria mi racconta invece che il più bel gran premio pasquale della storia della Formula 1 è stato per me anche uno dei più belli dei 1000 fin qui disputati https://topspeedblog.it/2019/04/11/1000gp-i-miei-preferiti-donington-93-e-suzuka-2000/, quello dell’11 aprile 1993. Donington, Inghilterra, Gran Premio d’Europa. Una delle gare più belle di Ayrton Senna. Una gara magica. Siamo a due passi dalla foresta di Sherwood, dai luoghi di Robin Hood (da qualche parte devo ancora avere una foto con la statua di Robin Hood insieme a Giorgio Terruzzi e all’indimenticabile Pepi). Anche Senna quel giorno prese ai ricchi per dare ai poveri. Prese alla Williams e a Prost per dare a se stesso in gara con una McLaren motorizzata Ford che aveva molta potenza in meno delle quasi imbattibili Williams Renault con cui Prost si stava avviando a conquistare il suo quarto mondiale.

Solo la pioggia poteva salvarlo. E lui la trasformò nel suo tappeto volante. Partiva quarto dietro Prost, Hill e Schumacher. Sbagliò partenza. Si ritrovò 5° alla prima curva. E da qui partì la sua rimonta pazzesca. A fine giro è primo con 4″2 di vantaggio. Vola via mentre Prost naufraga continuando a cambiare gomme inseguendo l’asfalto che si asciugava e il diluvio che ricominciava. Tra il 33° e il 57° giro Prost si è fermato a cambiare gomme 4 volte, mentre Ayrton è fermato soltanto due (e la seconda non ha neppure operato realmente il cambio avendo trovato i meccanici impreparati). Questo per ricordare la confusione in cui sprofondò Prost, aggredito da un Senna stratosferico.
Il primo giro di Donington resta uno dei più grandi della storia della Formula 1. Un giro che mi è tornato in mente domenica assistendo a quanto ha fatto Verstappen in Cina. Max ha scritto un capolavoro risalendo dal 16° al 7° posto. Un’impresa che mi ha ricordato molto quella di Ayrton a Donington, così come l’anno scorso la sua gara a Interlagos mi aveva ricordato la magia di Ayrton a Montecarlo 1984.
Dalla memoria estraggo anche il 6° posto miracoloso di Fabrizio Barbazza con la Minardi. Nel giorno di Senna anche lui, oggi felice al sole di Cuba, disputò la gara della vita.