Domenicali: non voglio abolire le prove, ma renderle più coinvolgenti

“Io sono un fautore della riduzione al minimo delle prove libere, che interessano gli ingegneri, ma non il pubblico”. La frase pronunciata da Stefano Domenicali, veo di Liberty e gran capo della F1 al Gp del Portogallo, gara inaugurale della MotoGp, ha scatenato l’allarme in Formula 1.

Calma. Domenicali ha sempre sostenuto che ogni attività in pista dovrebbe produrre uno spettacolo per il pubblico mettendo in palio dei punti per team e piloti quasi in ogni sessione. Non ha cambiato idea e non vuole annullare le prove libere.

Ci ha tenuto a specificarlo con un messaggio chiarificatore in mattinata. “Non si tratta di sbarazzarsene, ma di rendere tutte le sessioni più coinvolgenti. È stato scritto troppo: stiamo discutendo su come far funzionare meglio i formati di sprint e discutendo a livello di commissione le idee più ampie. Non sull’abolizione, poiché sappiamo che le prove sono importanti per team e piloti, ma su idee come punti o premi per renderle più coinvolgenti”.

Proposte sensate. Già nei weekend delle Sprint Race (quest’anno saranno sei) il programma è più denso e intrigante con qualifiche al venerdì, mini gara al sabato e gran premio la domenica. La F1 dovrebbe seguire la MotoGp e non riscrivere lo schieramento di partenza sulla base dell’ordine d’arrivo della Sprint, ma questa è un’altra cosa ancora.

Non è semplice dare un senso ad ogni sessione di prove. Soprattutto bisogna pensare a non stravolgere il senso di uno sport che sta già diventando troppo business.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. Fra un pò estrarranno a sorte la griglia di partenza. In questo modo le prove saranno solo finalizzate a preparare la macchina per la gara.
    Attribuire un punteggio anche alle prove non farà altro che accelerare la naturale conclusione del campionato. Se, in ipotesi, lo facessero adesso, con il predominio RB attuale, a chi sarebbero destinati i punti delle prove?
    Il fatto che la scorsa volta magari Max non avrebbe preso il punticino per la conquista della pole, varierebbe le cose a lungo andare? Punti per le prove, punti per la short race, punti per la gara. Se una macchina è troppo forte rispetto alla concorrenza, si arriverà al GP d’Italia già con i giochi fatti, altro che attendere l’ultima gara!

    Molto meglio, come accade nel gioco della F1, far scegliere alle squadre il pilota a cui saranno duplicati i punti a questo punto.

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