
I’m back. Jorge Lorenzo festeggia con una foto e una paio di emoji il suo ritorno alla vittoria.
Nella foto di grande festa che Jorge ha twittato (e che riprendo qui sopra) c’è però, anche se ben nascosto, un velo di tristezza.
Perché è sì la foto documento di un trionfo fantastico della Ducati: una doppietta nel Gp d’Italia, una doppietta che è poi solo la quinta nella storia della Casa di Borgo Panigale nella massima categoria. Ma la foto di festa è anche il simbolo di un fallimento.

E’ inutile nasconderlo, la Ducati ha fallito con Lorenzo così come aveva fatto una vita fa con Valentino Rossi. La Ducati è una realtà bellissima, un gioiello del Made in Italy (con capitali tedeschi), un modello di efficienza, ma ha delle enormi difficoltà di rapporto con i grandi campioni.
Moto troppo il difficile. Moto che va domata e non guidata. Moto brutale. Se ne sono dette e scritte tante negli anni. Ma quando fallisci prima con Valentino e poi con Lorenzo qualche domanda devi fartela, non puoi solo pensare che le colpe siano dei giornalisti.
Lorenzo, come ha calcolato @pianieri, ci ha messo 277 giorni per far vincere la Ducati che su di lui aveva investito 25 milioni di euro per vincere il mondiale. Ma è altrettanto vero che la stessa Ducati ci ha messo 277 giorni a far vincere Lorenzo. Che tradotto in Gp significa 24 gare (Stoner vinse subito, Capirossi alla sesta, Dovi addirittura al 71° Gp, Valentino mai).
Il Mugello, come lo era stato un anno fa con il primo dei sei successi del Dovi, è ancora una volta un punto di svolta per la moto di Borgo Panigale. Anche quest’anno ha confermato di essere una moto che può lottare per il titolo (immaginatevi dove sarebbe Dovi senza quei due zeri in classifica per cadute banali…).
Ma tutto questo non ci spiega le difficoltà di rapporto con Lorenzo. Voluto fortemente da Gigi Dall’Igna che lo aveva visto crescere in Aprilia. Incomprensioni. Irrigidimenti. Non credo come ha detto Lorenzo che il serbatoio nuovo gli abbia trasformato il feeling con la moto. Ma Lorenzo non è un pilota che racconta balle e il discorso sul serbatoio, va letto come discorso simbolico. Jorge probabilmente ha sentito venirgli meno la fiducia. E più Dovi vinceva, più lui si incupiva. La Ducati si è giustamente concentrata sul sogno del Dovi e lui si è sentito trascurato.
Come nella maggior parte dei matrimoni che si spezzano, credo che la colpa sia di tutte e due le parti. Ha sbagliato la Ducati. Ha sbagliato Lorenzo. L’unico che non ha sbagliato nulla (gara di LeMans a parte) è Dovizioso e a questo punto della stagione c’è da augurarsi che l’unione possa fare la forza. Perché solo unita la Ducati può cercare di fermare Marquez.