Ecco come la Ferrari ha preparato Miami al simulatore

Ecco come in Ferrari hanno studiato il circuito di Miami al simulatore. Ne parla Enrico Sampo’.

Nella Formula 1 contemporanea la simulazione ha preso il posto dei test in pista. Come aiutate il team nella preparazione di un weekend di Gran Premio?

“Il simulatore di guida è un elemento fondamentale nella preparazione di un weekend di gara. L’attività inizia diverse settimane prima con una review del Gran Premio dell’anno precedente, se disponibile. In seguito vengono eseguite alcune sessioni con un test driver per comprendere il comportamento degli pneumatici, per prevedere il bilancio vettura, per verificare il comportamento di componenti specifici e infine per testare diverse opzioni di setup. Qualche giorno prima dell’evento affrontano una sessione al simulatore i piloti titolari insieme ai loro ingegneri di pista per contribuire alla preparazione propria e della vettura. In caso di circuiti nuovi, come Miami, Charles e Carlos utilizzano anche il simulatore per allenarsi, per conoscere meglio il circuito stesso e per ripetere le varie procedure del weekend di gara”.

Dal tuo punto di vista, qual è il primo momento nel weekend in cui si capisce se al simulatore è stato fatto un buon lavoro?

“Il primo momento in cui si capisce se il lavoro fatto è buono di solito è la prima sessione di libere del venerdì. In questo momento iniziano ad arrivare i primi dati e commenti dalla pista. A questo punto noi iniziamo a confrontare i dati del simulatore con quelli raccolti in pista. Nel caso di un tracciato nuovo come Miami sono anche importanti i dati sul layout stesso del circuito, sulla disposizione dei cordoli e sulla presenza o meno di elementi che il modello del simulatore non ha previsto. La correlazione tra comportamento della vettura in pista e al simulatore viene raffinata durante il weekend, avere però un buon punto di partenza è sicuramente fondamentale per dare agli ingegneri in pista la possibilità di concentrarsi sui dettagli”.

Miami è una pista completamente nuova, per cui il ruolo della simulazione è ancora più rilevante. Quali caratteristiche ha e come avete preparato questo weekend insieme ai due piloti?

“Quello di Miami è un circuito totalmente nuovo per cui le attività di simulazione sono ancora più importanti. Ci aspettiamo una pista veloce, con alcune curve ad alta velocità nel primo settore e altre piuttosto lente soprattutto nel terzo. Ci sono dei rettilinei molto lunghi, con tre zone DRS e buone possibilità di superare. Dal punto di vista del bilanciamento vettura è sicuramente un circuito complesso dove occorre trovare un buon compromesso tra le varie tipologie di curva e avere una buona efficienza per affrontare i lunghi rettilinei. L’evento è stato preparato al simulatore seguendo le nostre procedure standard, con una particolare attenzione dovuta al fatto che l’incertezza delle informazioni in nostro possesso è maggiore. Per questo la casistica di condizioni e problematiche che si cerca di prevedere è più ampia del solito. Charles e Carlos hanno entrambi affrontato una lunga sessione di preparazione per conoscere il circuito, esplorare le possibili limitazioni della vettura e provare diverse soluzione di setup per ottimizzare bilanciamento e tempo sul giro”.

Vedi anche Benvenuti a Miami pista da oltre 326 km/h con 4 sole frenate

Share Button
umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.