
John Elkann, da sabato presidente della Ferrari, lunedì era già a Maranello con il nuovo ad Louis Camilleri. Ha incontrato i vertici ferraristi, la squadra corse di ritorno dalla Germania è parlato in video conferenza con Vettel e Raikkonen.
L’ingegnere non ha perso tempo, anche se di tempo in queste ore non ne ha poi troppo. John Elkann è volato subito a Maranello per stare vicino al gioiello di famiglia che in Borsa stava perdendo il 4,5%. Ha parlato con le prime linee, ha usato parole care a Enzo Ferrari (“Le fabbriche sono fatte di mura, macchinari e uomini. La Ferrari soprattutto di uomini”), ha rincuorato tutti pur in un momento durissimo perché Marchionne che nel 2019 avrebbe lasciato Fca, da Maranello non se ne sarebbe andato. Anzi.
Il suo piano era proprio quello di trasferirsi in Ferrari e di dedicarsi finalmente al 100% a un marchio che amava. Me lo aveva raccontato già al Salone di Ginevra dello scorso anno, quando aveva annunciato di volersi ritirare da Fca una volta chiuso il bilancio 2018 è riportato i conti del gruppo in pareggio.
Per questo i mercati hanno punito più Ferrari degli altri marchi del gruppo, per questo oggi a Maranello si respira un aria di incertezza, di smarrimento. L’intervento di Elkann è stato fondamentale, anche perchè ha tenuto a sottolineare che la scelta di Camilleri (a Maranello già da domenica sera) non è una scelta temporanea.
Ha chiesto il massimo impegno, ha rincuorato Vettel per l’errore di Hockenheim chiedendogli di non perdere fiducia. In Ferrari i presidenti sono sempre stati molto presenti, la carica non è mai stata onoraria. L’ingegnere farà il possibile, anche se oggi le emergenze del gruppo sono pià a Torino o a Detroit dove si gioca la partita per il futuro ibrido e elettrico.
Non è da escludere che Elkann e Camilleri possano andare in pista a Budapest nel weekend per incontrare anche i vertici di Liberty Media. Tutto dipenderà anche dall’evolversi della situazione medica di Marchionne. Il Gp d’Ungheria è sempre stato uno di quelli più seguiti dall’Avvocato. Ci arrivava direttamente dal Mediterraneo dove era in vacanza e si intratteneva per un giorno con la squadra. Incontrava i piloti, si faceva raccontare le ultime voci, incontrava Ecclestone e si divertiva a chiacchierare con noi giornalisti.