Ferrari il 21 maggio 1950 l’esordio: la responsabilità della storia

Il 21 maggio 1950 la Ferrari debuttò nel Mondiale di Formula1 che era cominciato il 13 maggio a Silverstone. Le Rosse in Gran Bretagna (dove dominò l’Alfa Romeo) non c’erano ancora.

A Monaco vennero invece schierate quattro Ferrari 125, tre ufficiali per Villoresi, Ascari e Sommer e una privata acquistata dall’inglese Peter Whitehead che però non prese parte alla gara.

La Ferrari comincio’ la sua avventura mondiale sul podio con Ascari secondo dietro a Juan Manuel Fangio con un’Alfa Romeo. Un bell’inizio. E un podio perfetto: Alfa Romeo, Ferrari, Maserati. Grand’Italia.

Pensiamo a quello che è venuto dopo. Ad una Scuderia che non ha mancato un campionato e ancora oggi è la più vincente della storia. Un valore aggiunto per tutto il campionato. Anche se non vince un Mondiale Piloti dal 2007 con Kimi la Ferrari è sempre lì nei pensieri di tutti…

Ma di storia possiamo vivere noi che abbiamo i capelli bianchi. I ragazzini nati alla fine degli Anni Novanta hanno bisogno dell’attualità per innamorarsi. E c’è bisogno di dare a Leclerc una macchina con cui potersi battere alla pari con Max e gli altri.

Tra settant’anni ci sarà ancora chi ripescherà negli archivi le foto si quel primo gran premio di maggio, ma la favola va alimentata con nuove vittorie e nuovi eroi. La responsabilità di una storia così gloriosa è questa.

Non basta vendere ogni anno una Ferrari in più dell’anno prima, avere l’azione che si avvicina galoppando ai 300 euro, organizzare sfilate di moda per collezioni che di Ferrari rappresentano poco o nulla.

No, bisogna lavorare perché la Ferrari torni a vincere in pista. Che poi sia la Formula1 o Le Mans non importa. Ma la storia si tiene viva con le vittorie. Non con le sfilate. E scusare se insisto, ma pensare che a Maranello (o a Torino) c’è che continua a pensare che la Ferrari più che alle corse deve pensare a diventare un’azienda del lusso, mi fa andare su tutte le furie.

Un ripasso di storia ogni tanto non farebbe male.

Share Button
umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. Ha già scritto tutto lei… che dire?!?!
    Grazie per riassumere e dare voce ai pensieri di molti!

Rispondi

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.