
Ultimo appuntamento per la Formula 1 prima dell sosta estiva (si riparte il 27 agosto). Eccoci a Spa sulla pista più lunga del campionato (7.004 metri a giro) dove è in programma anche una gara sprint.
- Il circuito è stato realizzato nel 1921 e misurava 14,9 chilometri. La lunghezza attuale è invece circa la metà. I 7.004 chilometri del tracciato vengono percorsi dalle monoposto di Formula 1 soltanto 44 volte in un Gran Premio.
- Spa-Francorchamps è uno dei tracciati preferiti dal campione del mondo in carica ma ha un posto nel cuore anche di Charles Leclerc che ha vinto la sua prima gara in Formula 1 con Ferrari proprio in Belgio nel 2019. La squadra italiana è quella che ha ottenuto più vittorie (14) dal 1950 mentre Michael Schumacher è il pilota con più primi posti (6).
- Secondo i tecnici Brembo, il Circuit de Spa-Francorchamps rientra nella categoria dei circuiti impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4.
- La pista belga è considerata la pista più completa della Formula 1 perché in poco più di 7 km si trovano curve e rettilinei che presentano diverse particolarità. Uno dei suoi tratti caratteristici è la presenza di tre frenate nelle quali il pilota preme il pedale del freno per almeno 2 secondi e 7 decimi, un tris che non presenta nessun altro tracciato in calendario.
- Pur essendo la pista più lunga del Mondiale, i freni al Circuit de Spa-Francorchamps vengono usati appena 8 volte al giro e soltanto in una nelle ultime 5 curve. Ogni giro l’impianto frenante è in funzione per 14 secondi e mezzo, equivalenti al 14 per cento della durata complessiva della gara.
- Ciò nonostante per 3 curve consecutive, dalla 7 alla 9, i piloti devono far ricorso ai freni, anche se in 2 di queste l’impiego è inferiore al mezzo secondo. Notevoli sono invece i singoli carichi sul pedale del freno, in 7 curve superiori ai 110 kg. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota esercita un carico totale inferiore alle 42 tonnellate, uno dei dati più bassi del Mondiale, insieme a Silverstone.
- Delle 8 frenate del GP Belgio 4 sono considerate impegnative per i freni, 3 sono di media difficoltà e la restante è light.
- La frenata più impegnativa è alla prima curva: le monoposto vi arrivano a 286 km/h e scendono a 73 km/h in 128 metri.
- I piloti di Formula 1 devono frenare per 3,14 secondi applicando una forza di 133 kg sul pedale del freno ed affrontare una decelerazione di 4,2 g.
- Come avvenuto nel 2022, al Gran Premio del Belgio i team avranno a disposizione C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium e C4 come P Zero Red soft.
- Insieme a Silverstone e a Suzuka, Spa-Francorchamps è un circuito che sottopone i pneumatici a notevoli forze. Il punto più difficile per le gomme è la combinazione fra la compressione dell’Eau Rouge e la salita del Raidillon in cui, ad elevata velocità, il pilota deve curvare prima a sinistra mentre la vettura è schiacciata sull’asfalto dalla deportanza e poi salire velocemente con una piega verso destra e poi a sinistra per immettersi sul rettilineo del Kemmel.
- Nel 2022 le strategie che i team hanno adottato in gara sono state quasi tutte a due soste con l’utilizzo di tutte le mescole a disposizione Max Verstappen, partito dalla quattordicesima posizione in griglia per una penalità, ha vinto la gara al termine di una straordinaria rimonta partendo su Soft e completando il resto della distanza con due stint su Medium.
- Il circuito del Gran Premio del Belgio è quello con la maggiore differenza altimetrica tra differenti punti della pista. Il più alto è la curva Malmedy (circa 468m sopra il livello del mare) e il più basso la curva Paul Frere (366m circa) per una differenza di 102,2m: un’altezza superiore a quella del Big Ben.
Consigli per videogiocatori
Affrontare in modo adeguato la curva 1 del Circuit de Spa-Francorchamps nel videogioco Formula 1 non è complesso. Quando il muretto sul lato sinistro della pista lascia posto al prato è il segnale che di lì a poco bisogna azionare i freni. Si scala fino alla seconda marcia, restando larghi fino all’ultimo per poi entrare in curva: l’inserimento anticipato rischia di tradursi in un allargamento non voluto della traiettoria, con perdita di tempo prezioso.