
Penultima gara della stagione, ultima Sprint dell’anno. Si corre in Brasile all’Autódromo José Carlos Pace, ovvero Interlagos, una pista dove la Formula 1 ha gareggiato 38 volte.
Il tracciato è in una conca naturale che si trova tra due laghi artificiali e con i suoi 4.309 metri da percorrere in senso antiorario è uno dei più corti del calendario. Nonostante questo, non è affatto banale: propone infatti curve veloci, tornanti e cambi di pendenza, che uniti all’asfalto spesso sconnesso costituiscono un mix particolarmente complicato per ingegneri e piloti.
La ricerca del giusto set-up si risolve quindi in un compromesso tra maggior carico aerodinamico e minore possibile resistenza all’avanzamento. Interlagos è infatti un circuito esigente dal punto di vista aerodinamico a causa soprattutto del lento tratto misto centrale, che prevede diverse curve da bassa velocità, ma sa anche esaltare le prestazioni della power unit dal momento che nel primo e nel terzo settore propone rettilinei e curve da percorrere in piena accelerazione.
I sorpassi sono tutt’altro che impossibili, specie nella “S di Senna” che segue il rettilineo del traguardo, dove si può sfruttare il DRS come anche sul dritto tra le curve tre e quattro. La “Junção”, la curva numero 12, è invece chiave per essere competitivi nell’ultimo settore, sia in qualifica quando si tratta di ottenere un buon tempo sul giro, sia gara se ci si deve difendere o andare all’attacco alla frenata di curva 1.
- Al Gran Premio di San Paolo, Pirelli porta le tre mescole centrali: C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium e C4 come P Zero Red soft. Per le gare a Austin e Città del Messico era stata scelta la medesima gamma.
- Interlagos è il circuito dove si disputa la terza e ultima F1 Sprint della stagione, dopo i precedenti appuntamenti nei weekend di Imola e Spielberg. Il Pirelli Pole Position Award viene quindi assegnato venerdì al termine delle qualifiche.
- Il tracciato dell’Autodromo José Carlos Pace, intitolato al pilota brasiliano di origini italiane, si percorre in senso anti orario ed è caratterizzato da quindici curve consecutive che applicano forze laterali mediamente impegnative sugli pneumatici.
- La gara brasiliana è solitamente caratterizzata da frequenti sorpassi e dai regimi di safety car. Un’altra variabile imprevedibile è il meteo che ha alternato, negli anni precedenti, piogge torrenziali a giornate soleggiate con elevate temperature.
- I team hanno utilizzato strategie differenti nel 2021 ma tutti i piloti saliti sul podio si sono fermati due volte ai box. Il vincitore Lewis Hamilton ha concluso la gara su P Zero White hard, davanti a Max Verstappen e Valtteri Bottas con la stessa mescola
Mario Isola: ci aspettiamo molti sorpassi
“Il prossimo fine settimana la F1 sarà di scena ad Interlagos, il circuito più corto del campionato dopo Montecarlo e Città del Messico. È una pista storica in cui si gira in senso antiorario e si alternano settori veloci, a sequenze di curve da affrontare a media velocità, come la celebre ‘S do Senna’. Trazione e frenate non incidono particolarmente sugli pneumatici perché il tracciato è molto scorrevole e l’assenza di curve lente consente ai team un maggiore controllo del degrado sulle ruote posteriori. Anche quest’anno in Brasile si correrà la “Sprint”, l’ultima della stagione, e sarà particolarmente interessante con questo pacchetto vettura vedere quanto accadrà in pista e, una volta di più, il ruolo chiave delle differenti strategie attuabili: nel 2021 la griglia del sabato era divisa tra metà su mescole medium e metà su soft. Nonostante la ridotta lunghezza della pista, sono molto frequenti i sorpassi. Basti pensare a Lewis Hamilton, protagonista di una rimonta che, con una strategia su due soste, dalla decima posizione è arrivato alla vittoria. La generazione attuale di vetture e pneumatici non potrà quindi che regalarci una gara ancora più entusiasmante”.