La #Ferrari ha venduto 10.131 auto in un 2019 da record

Per la prima volta nella sua storia la Ferrari ha superato le 10 mila unità vendute in un anno. Nel 2019 sono state 10.131 con un aumento di 880 vetture (+ 9,5%) rispetto allo scorso anno. La crescita è continua e costante e, dopo la presentazione di 5 nuovi modelli lo scorso anno, tutto lascia pensare che proseguirà per poi eslodere quando nel 2022 sul mercato arriverà il Fuv, ossi il Suv reinterpretato dalla Ferrari.

Ferrari da record. Non vincere in Formula 1 non influisce sui successi della casa che ha ufficializzato i risultati di un 2019 da record:

  • Consegne totali pari a 10.131 unità, in aumento del +9,5%
  • Ricavi netti pari a Euro 3.766 milioni, in crescita del +10,1% o del +8,2% a cambi costanti
  • Adj. EBITDApari a Euro 1.269 milioni, in aumento del 14,0% con margine pari a 33,7%
  • Utile diluito adjusted per azione (Adj. diluted Earning Per Share, EPS) pari a Euro 3,71 (+9,1%)
  • Free cash flow industrialepari a Euro 675 milioni, alimentato anche dagli anticipi incassati per le Ferrari Monza SP1 e SP2

E prevede un 2020 ancora migliore:

  • Ricavi netti: > Euro 4,1 miliardi (da > Euro 3,8 miliardi)
  • Adjusted EBITDA: Euro 1,38-1,43 miliardi (da > Euro 1,3 miliardi)
  • Adjusted EBIT: Euro 0,95-1,0 miliardi (da > Euro 0,9 miliardi)
  • Utile diluito adjusted per azione: Euro 3,90-3,95per azione (da > Euro 3,40per azione)
  • Free cash flow industriale: ≥ Euro 0,4 miliardi (da > Euro 0,4 miliardi)

Nel corso del 2019 le vetture consegnate hanno raggiunto le 10.131 unità, con un incremento di 880 unità o del +9,5% rispetto all’anno precedente. Questo risultato è stato trainato da un aumento pari al 11,2% delle vendite dei modelli a 8 cilindri (V8) e da un incremento pari al 4,6% dei modelli a 12 cilindri (V12).

Le consegne in forte aumento della Ferrari Portofino e della 812 Superfast, unitamente alle prime consegne della F8 Tributo e delle Ferrari Monza SP1 e SP2, sono state in parte compensate dai minori volumi della famiglia 488, con la fine del ciclo di produzione della 488 GTB e della 488 Spider in parte controbilanciata dalla 488 Pista e dalla 488 Pista Spider.


Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan hanno evidenziato un incremento del +20,3%, la regione EMEA(9) è cresciuta del +15,8%, il Resto dell’APAC(9) ha segnato un aumento del +12,9%, mentre le Americhe(9) hanno registrato un calo del -3,3%. Questi andamenti riflettono le scelte di riequilibrio geografico operate da Ferrari in funzione del ritmo di introduzione dei prodotti e delle liste di attesa.

Nel 2019 i ricavi netti sono aumentati a Euro 3,8 miliardi, con una crescita del +10,1%
e del +8,2% a cambi costanti. L’aumento dei ricavi da Automobili e parti di ricambio a Euro 2,9 miliardi (+15,4% o +13,4% a cambi costanti è stato sostenuto dalla crescita dei volumi della 488 Pista e della 488 Pista Spider, della Ferrari Portofino, della 812 Superfast e dalle prime consegne della F8 Tributo. Un contributo positivo alla crescita dei ricavi è venuto anche dalle Ferrari Monza SP1 e SP2 e dai programmi di personalizzazione. Tale incremento è stato in parte compensato dal calo delle vendite della 488 GTB e della 488 Spider, e dal venir meno delle consegne dei modelli LaFerrari Aperta e Ferrari J50 effettuate nel 2018. Il persistente calo dei ricavi dalla vendita di motori (Euro 198 milioni, -30,3% a cambi costanti rispecchia la diminuzione delle consegne a Maserati.

I ricavi da sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio (Euro 538 milioni, +6,4% o +4,3% a cambi costanti hanno evidenziato un aumento grazie ai maggiori ricavi generati dalle attività di Formula 1. I cambi, inclusi quelli di transazione, di conversione e comprensivi delle operazioni di copertura, hanno avuto un impatto positivo per Euro 64 milioni (in particolare l’USD).

L’Adjusted EBIT 2019 si attesta a Euro 917 milioni, in aumento dell’11,2% o +5,1% a
cambi costanti grazie alla crescita dei volumi (Euro 99 milioni) e a una variazione
positiva del mix/prezzo (Euro 78 milioni). Quest’ultima va ricondotta alle prime
consegne delle Ferrari Monza SP1 e SP2 e all’impatto dei programmi di
personalizzazione ed è stata in parte compensata da un mix di prodotto negativo e dalle
consegne della LaFerrari Aperta e della Ferrari J50 effettuate nel 2018.

I costi industriali e i costi di ricerca e sviluppo hanno segnato un aumento (Euro 94 milioni) dovuto prevalentemente alle attività a sostegno dell’innovazione della gamma di prodotti, alle attività di Formula 1 e alla crescita dei costi operativi di avviamento associati all’introduzione di nuovi modelli, nonché all’aumento degli ammortamenti. La crescita della voce SG&A (Euro 20 milioni) riflette il lancio dei nuovi prodotti e lo sviluppo organizzativo in atto. La flessione della voce Altro (in calo di Euro 21 milioni) va ascritta alla diminuzione delle vendite di motori a Maserati e delle altre attività di supporto.

Sulla base delle voci precedentemente descritte, nel corso dell’esercizio l’utile diluito
adjusted per azione è cresciuto a Euro 3,71, in aumento del +9,1% rispetto all’esercizio precedente.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

3 commenti

  1. Si ciao vendute 10000 ferrari dove?Nella fantasia di voi giornalisti

    1. Credo che i bilanci non possano essere falsi… sarebbe un reato

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