La Gazzetta contro Alesi. Jean ha sbagliato, ma merita rispetto

La Gazzetta dello Sport attacca senza mezze misure Jean Alesi uno dei più amati piloti della Ferrari. Lo fa per mano del direttore e lo attacca perché Jean aveva commentato (su Sky) la notizia della cacciata di Binotto definendola una balla e rimpiangendo la Gazzetta dell’epoca di Cannavo’.

Ecco che cosa scrive la Gazza:

Allora non era una palla. La fine della stagione di Binotto alla Ferrari anticipata dalla Gazzetta è stata bollata proprio così, una palla, da Jean Alesi. La frase, di per sé insignificante considerato che l’ha pronunciata uno dei piloti meno vincenti della Formula 1, assume in realtà una sua importanza. La Ferrari è il marchio sportivo italiano più conosciuto al mondo, ha una storia gloriosa anche se il presente è complicato. Ma nei motori e in una storia così lunga, le difficoltà ci possono stare. Ci sta meno la corte dei miracoli che in questi anni, ma per la verità anche in passato, ha supportato il team di Maranello spesso più danneggiandolo che aiutandolo.

Il pezzo completo lo trovate qui https://www.gazzetta.it/Motori/28-11-2022/formula-1-ferrari-il-direttore-della-gazzetta-risponde-alle-accuse-di-alesi.shtml

Detto che la Gazza non ha anticipato nulla ma soltanto amplificato quanto già scritto da Resto del Carlino e Giornale, va anche detto che Jean quell’uscita se la poteva risparmiare. Doveva informarsi meglio lui questa volta, ma Jean e’ un impulsivo, lo e’ sempre stato anche in pista. Si è’ fidato di una sua fonte troppo legata a Binotto per essere attendibile.

Il rapporto tra Alesi e la Gazzetta e’ una lunga storia d’amore cominciata quando Jean arrivo’ in Ferrari e fu adottato da Candido Cannavo’ anche per le sue origini siciliane. Jean tra l’altro e’ anche un opinionista del Corriere della Sera che con la Gazzetta ha in comune l’editore.

Ricordo quando per festeggiare i 110 anni della Rosea Jean e Piero Ferrari vennero con me sul palco del Teatro Manzoni. Fu una bella serata ricca di storie aneddoti e di amore di Jean per la Gazza.

Giovannino questa volta ha sbagliato, ma non meritava di essere trattato in questo modo, definito un pilota perdente quando e’ ancora oggi uno dei più amati tra i tifosi. Tra l’altro lo definisce perdente Barigelli, il direttore che ha portato la Gazzetta sotto le 100 mila copie di vendita in edicola, il primo della storia a non mandare inviati alla gara inaugurale di un mondiale di F1. Ma non fatemi aggiungere altro.

Dico che certe cose si chiariscono con una telefonata. Non con un fondo pieno di livore (e di balle) in cui si attacca senza farne il nome anche il vecchio addetto stampa di Maranello, Luca Colajanni, uno che se fosse stato ancora in Ferrari forse avrebbe evitato certi scivoloni diplomatici in questa stagione.

Insomma si poteva uscire con eleganza dalla vicenda e non con questo livore. Spiace per Jean al quale comunque resterà l’amore incondizionata dei ferraristi veri non di quelli di passaggio. Alesi resta per sempre, i direttori della Gazzetta passano.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. Caro direttore Zapelloni, lei ha detto già tutto e apprezzo moltissimo l’equilibrio e i termini che ha usato. L’aspetto che più mi ha infastidito dell’articolo della Gazzetta è stato il continuo rimando ad allusioni (Colajanni). Credo che con queste “contro-sparate” si sono bene indirizzati verso l’ulteriore perdita di lettori.

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