La #McLaren si ritira. Salta l’#AustralianGp?

La McLaren si ritira dal Gran Premio d’Australia. Colpita dal Corona Virus non può andare avanti. Adesso tocca alla Formula1 decidersi…

La Formula 1 pensava di passar indenne dal Corona Virus. Pensava che scappando in Australia potesse farla franca e continuare come nulla fosse. Invece, poco dopo le parole durissime di Hamiltonhttps://topspeedblog.it/hamilton-attacca-qui-comanda-il-denaro-sorprendente-essere-qui/, è arrivata la notizia che la McLaren aveva deciso di ritirarsi.

“McLaren Racing ha confermato questa sera a Melbourne il suo ritiro dal Gran Premio d’Australia di Formula 1, dopo che uno dei suoi membri è risultato positivo al Coronavirus. Questa persona era stata isolata non appena mostrati i primi sintomi ed ora sarà curato dalle autorità mediche locali”.

“Il team si è preparato per questa eventualità ed è pronto a supportare i suoi dipendenti che entreranno in un periodo di quarantena. Il team sta cooperando con le autorità locali per agevolare tutte le investigazioni e le analisi”.

“Il CEO Zak Brown ed il team principal Andreas Seidl hanno informato la Formula 1 e la FIA della loro decisione questa sera. La decisione è stata presa non solo per prendersi cura dei dipendenti e dei partner della McLaren, ma anche dei team concorrenti, dei tifosi e degli azionisti della Formula 1”.

Continuare come se nulla fosse? Sembra davvero difficile anche ora che tutto il carrozzone si è messo in moto. Ma continuare sperando che non ci siano altri contagi nel frattempo sarebbe forse peggio. E se poi il Virus dovsse diffondersi tra gli spettatori. Se Melbourne avesse un incremento dei positivi dopo il Gp che figura farebbe tutta la Formula 1?

Non era difficile pensarci prima. Ma chi comanda viene dall’America e abbimo visto quanto ci ha messo Trump a prendere le cose sul serio…

Il comunicato emesso dalla Formula 1 prima di andare a dormire (in Australia sono 10 ore avanti) lascia aperta ogni possibilità: “A seguito dell’esito del test su un suo membro, il team McLaren, la Formula 1 e la FIA sono stati in stretto contatto con loro sulla loro decisione e si sono coordinati con tutte le autorità competenti sui passi successivi. La nostra priorità è la sicurezza dei tifosi, delle squadre e di tutto il personale in gara”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

2 commenti

  1. Caro Zapelloni buon pomeriggio
    Concordo con quanto scrive. Al di là degli interessi economici collegati allo sport e del possibile “contraccolpo psicologico” per il tifoso/appassionato (lo stesso però che oggi gira con mascherina e guanti monouso) all’annullamento/sospensione delle gare, del campionato ecc., lo sport è in mano a persone assolutamente impreparate a gestire delle emergenze.
    Che come tali sono eventi eccezionali non prevedibili che richiedono competenze molto specializzate per decidere, che non sono l’ovvio bagaglio culturale/imprenditoriale richiesto ai manager dello sport.
    Tuttavia questi eventi eccezionali accadono (e neanche tanto infrequentemente: la SARS è apparsa a fine 2002) ma evidentemente non fanno scuola, per cui lo sport (come tanti altri settori) è del tutto impreparato: mancano linee guida, protocolli, processi .. Guardi ad esempio al calcio: scopriamo che non è neppure contemplato il caso di dover interrompere il campionato e non sappiamo se e a chi assegnare lo scudetto.
    Purtroppo mancano non solo le linee guida, ma anche il buonsenso: che ha la responsabilità del “circus della F1” in questo caso ha anche la responsabilità (indiretta) delle vite di chi vi appartiene, di quelle dei tifosi, dello loro comunità ecc. Ma lo steso vale per l’UEFA.
    Essendo impreparati a reagire si tira a campare piuttosto che a coinvolgere esperti che possano dare un suggerimento (virologi ecc.). Credo che in futuro sarà necessario riorganizzare queste strutture e questi business tenendo conto anche della necessità di gestire l’imprevedibile.
    Mi scusi se l’ho fatta lunga, ma visto che siamo tutti #iorestoacasa tempo per leggere ne abbiamo.
    Saluti

    1. Purtroppo il buon senso non manca solo a chi gestisce lo sport…

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