
La Red Bull l’ha fatto un’altra volta. Ha promosso Alexander Albon al posto di Pierre Gasly, retrocesso in Toro Rosso dove farà coppia con Danny Kvyat che nel 2016 aveva provato la stessa cosa, lasciando la Red Bull a Max Verstappen.
Pierre Gasly non ce l’ha fatta a resistere. Il macete di Helmut Marko ha colpito ancora. D’altra parte il paragone con Verstappen ha distrutto Gasly, arrivato in Red Bull con la speranza di riuscire a reggere la concorrenza e invece finito ben presto nel tritatutto di una squadra che è tutta per Max.
Non conta che Albon abbia incassato 16 punti contro i 27 di Kvyat… Non conta che Kvyat abbia riportato sul podio la Toro Rosso dai tempi di Vettel…Conta di più che in qualifica il confronto sia in perfetta parità e sopratutto che Albon non si sia ancora bruciato in prima squadra, cosa invece già capitata al neopapà Kvyat.
Albon è il primo pilota Thai in Formula 1dai tempi del principe Bira. Ha compiuto 23 anni a marzo e ha un record niente male: non è mai finito fuori dai primi tre in qualsiasi campionato abbia gareggiato dal 2006 al 2011.
“Macete” e “tritatutto” mi sembrano I termini giusti – grazie ancora per le parole sincere.
Penso che l’altra chiave di lettura e’ che non tutti sono come Max, Seb o Ricciardo.
Mi potrebbe dire cosa avrebbe fatto lei al posto di Helmut? Avrebbe dato ancora qualche a Gasly? Promosso Kvyat?
Grazie
Mi pare chiaro che la Red Bull abbia preso questa decisione ora perché sa di avere il mezzo per diventare la seconda forza del mondiale, diversamente da terza indisturbata non so se avrebbe fatto lo stesso. Non biasimo la decisione, ma la scelta del pilota che è evidentemente basata su altre ragioni che non siano il merito, i risultati e l’esperienza necessaria garantire una rimonta su Ferrari. È prevalso il rancore e la testardaggine di non voler cambiare opinione su Kvyat, ancora una volta dopo Ricciardo mostrano di saper gestire bene i piloti. Buon per la Ferrari: più debole un Albon di un Kvyat secondo me…