L’amore di John Elkann per la Ferrari

In meno di 48 ore il presidente John Elkann è volato da Las Vegas al Lingotto, passando per il Texas dove aveva un altro affare da concludere. Era ai box ad applaudire il podio di Leclerc e stamattina era a Torino a officiare il matrimonio tra Fiat e Walt Disney nel nome di Topolino e della Topolino.

Quando mi sono avvicinato per salutarlo e stringergli la mano, però, l’ho trovato molto arrabbiato per quanto ho scritto negli ultimi mesi. E’ stato educato, ma duro. Mi ha accusato di esser stato troppo cattivo e velenoso con lui e la Ferrari. Ha ragione. Non l’ho mai risparmiato dalle mie critiche che però volevano e vogliono solo essere costruttive.

Gli ho detto di aver sbagliato a dar retta ad una fuga di voci che parlava di un imminente terremoto a Maranello. La fonte che in passato era sempre stata attendibie, questa volta aveva esagerato. E io confesso di aver scritto quelle cose anche perchè ero (e sono) contrario all’ennesima rivoluzione. Solo con la stabilità si vince in Formula 1 (anche per questo non avrei sostituto Binotto, ma questa è un’altra storia). Ma quella fuga di notizie su Vogna e Vasseur era stata un errore. Un po’ di veleno che qualcuno aveva voluto mettere in circolazione.

Ma non credo sia stato quello a farlo arrabbiare più di tutto. Credo che al presidente non vada si racconti che non gli interessa della Ferrari. E’ quello che lo fa andare su tutte le furie. Lui ama la Ferrari e la storia della Ferrari come ha sempre fatto la sua famiglia dai tempi dell’avvocato Agnelli. Ho sempre detto e scritto (anche sulla rivista ufficiale della Ferrari) che senza Agnelli e la Fiat la Ferrari non sarebbe diventata quello che è e magari sarebbe finita anche in mani americane.

John Elkan è innamorarto della Ferrari. Io sono innamorato della Ferrari. Probabilmente vogliamo tutti e due la stessa cosa: vederla tornare a vincere. Lui ci sta mettendo tempo (in azienda assicurano che è alla Ferrari che dedica la maggior parte del suo tempo) e ovviamente denaro (anche se il bilancio Ferrari è una garanzia di successo).

L’ho spesso soprannominato il “presidente assente“. L’impressione che si ha dall’esterno è questa. E’ un presidente che non fa mai dichiarazioni, non prende posizioni in pubblico. Ma evidentemente questo non significa che non gli importi della Ferrari. Vedendo quanto era arrabbiato questa mattina ho capito che alla Ferrari ci tiene davvero ed è colpa solo del suo carattere se non batte i pugni in pubblico come i suoi predecessori (Ferrari, Montezemolo e anche Marchionne). Ha un modo diverso di fare.

John Elkann è innamorato della Ferrari. Questo è quanto ho capito dal faccia a faccia di questa mattina. E come me, come noi, vuole che torni a vincere in pista. Che poi lui si diverta anche a vedere la collezione di moda Ferrari è un altro discorso. Gli interssa, certo. Ma vuole vederla vincere in Formula 1, come a Le Mans, impresa di cui gli vanno dati (e l’ho sempre detto) molti meriti perchè nessuno prima di lui aveva avuto il coraggio di varare il programma Endurance.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

2 commenti

  1. Zapelloni posa il fiasco. Marketta incommensurabile.

    1. Ne vuole un bicchiere anche lei?

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