L’Aston Martin di Vettel si presenta con 007 e vince il gran premio dell’eleganza

Se la Formula 1 fosse un concorso d’eleganza, forse oggi avremmo visto la grande favorita per la vittoria finale: la Aston Martin AMR21 di Lance Stroll e Sebastian Vettel. Per accoglierla sono scesi in campo (anzi in video) anche Tom Brady e Daniel Craigh, ossia James Bond… Un mini show in Ferrari Style. Con punzecchiatura a Hamilton (amico personale di Brady) e alla Ferrari che Bond un po’ lo soffre…

Aston Martin torna in pista (cinque presenze a cavallo fra il 1959 e il 1960 e un sesto posto come miglior risultato) con una monoposto che non è più una Mercedes Rosa ma un Mercedes Verde con il bellissimo racing green inglese come l’Union Jack che copriva la vettura prima che Stroll e Vettel la mostrassero al mondo. La vettura curata da Andy Green è di chiara ispirazione Mercedes, avendo potuto sfruttare gli aggiornamenti della W11. A prima vista si nota il grande stuydio sui colori con il fantastico verde da corsa inglese interrotto solo dalla linea rosa dello sponsor BWT

“Very elegant, very British”, ha detto Vettel che per tutta la conferenza non si è tolto il cappellino forse per non far vedere ilb suo nuovo look (Seb ci ha dato un bel taglio. Complimenti a Vettel per il nuovo look). Intanto deve cominciare a studiare la storia di 007 perchè alla domanda su chi fosse il Q della squadra (il grande inventore dei film di Bond) non ha saputo dare una risposta convincente… “Ma chi è? Quello anziano?”…. Però intanto si sente parte della storia Aston Martin (ha vendutro parte della sua collezione di Ferrari).

“La tonalità di colore è qualcosa di molto importante. Perché la percezione dello stesso colore cambia se lo si vede allo schermo del computer, alla luce del sole o in una giornata grigia a Silverstone. Non ci crederete ma abbiamo impiegato 12 mesi per trovare la tonalità di verde giusta e siamo arrivati fino all’ultimo con delle modifiche”, ha spiegato Marek Reichman, responsabile creativo di Aston Martin, che ha curato le vetture stradali degli ultimi 16 anni. “Quello che avete visto è il colore più bello dello schieramento. Abbiamo scelto una tonalità chiara nella scala che avevamo in opzione. Non è come scegliere un Pantone perché lo stesso colore verrà inevitabilmente richiesto dai nostri clienti sulle vetture stradali. Non si trattava di sviluppare solo la livrea della F1, perché ci sarà chi vorrà proprio quel verde, per cui siamo dovuti passare attraverso un processo di sviluppo completo, che includeva ripetibilità, durata e riparabilità”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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