
“Ci sono quattro giorni importanti nella vita di un pilota: la prima gara, la prima vittoria, il primo campionato e il giorno del ritiro. E oggi è arrivato questo giorno per me”. Così Jorge Lorenzo, 32 anni, ha annunciato a Valencia l’addio alle corse. Considerazioni del giorno dopo.
Che cosa sia stato Jorge Lorenzo lo descrive benissimo il suo Albo d’oro: ha vinto cinque mondiali: due nella 250 con la Ducati e tre in MotoGP con la Yamaha. Ha corso 295 gare e ne ha vinte 68. È andato sul podio in 152 occasioni. Le pole sono state 69. I giri veloci 37.
Chi sia stato Jorge Lorenzo lo racconta una frase di Valentino Rossi dopo la faida del 2015 che ha consegnato il titolo a Jorge, rubandolo a Valentino: “Marquez ha portato fino alla fine il suo piano facendo da guardaspalle a Lorenzo, è una cosa tristissima e bruttissima per il nostro sport. Era chiaro da giovedì, meritavo di giocarmela alla pari, neanche Lorenzo credo che abbia molto da festeggiare”. Tutto era comimciato dopo l’Australia, alla vigilia della gara di Sepang, quando Vale aveva accusato la combriccola spagnola: ” Marquez mi ha frenato in Australia per aiutare Lorenzo, ne ho le prove”..
La verità credo stia in mezzo. Lorenzo è un grande campione che ha individuato il momentio giusto per smettere. Non vinco più e quindi non mi diverto più: me ne vado. Ci vuole coraggio a strappare un contratto già firmato, a lasciare così improvvisamente dopo che l’incidente di quest’estate ad Assen gli ha fatto squillare un campanellino d’allarme.
“Vedendo che non stava bene, avevo molta paura che potesse forzare e finire per farsi male. … Ecco perché temevo avrebbe potuto subire un incidente più grave. Se qualcosa so bene, è che qui i dettagli cambiano una vita”, ha commentato Carmelo Ezpeleta che è per la MotoGp quel che Ecclestone è stato per la F1.
Lorenzo merita tutto il rispetto per quello che ha fatto in pista e per come e quando ha deciso di lasciare quella pista.
Resta la macchia del 2015, del superbiscotto spagnolo che ha rubato un titolo a Valentino. Credo che il vero colpevole allora sia stato Marquez più di Lorenzo, Jorge ha solo approfitato dell’occasione, della lotta tra il maestro e l’allievo. Avrebbe potuto dire cose che non ha detto, ma in pista lui non è mai stato scorretto.
La domanda che oggi fanno tutti è: Valentino dovrebbe seguire l’esempio di Lorenzo? In fin dei conti anche lui non vince più. E da parecchio tempo in più (Lorenzo l’ultima vittoria l’ha ottenuta l’anno scorso in Austria con la Ducati, Valentino in Olanda nel 2017). La differenza è che Valentino si diverte ancora, che andare in pista non gli pesa, che gli peserebbe molto di più non doverci andare.