MonacoGp: il pasticcio Ferrari regala la vittoria alla Red Bull di Perez

Senza parole. E con tanta rabbia. La Ferrari è riuscita nell’impresa di perdere una gara già vinta e di far arrabbiare Leclerc come mai prima d’ora. Un capolavoro all’incontrario che ha permesso alla Red Bull di vincere con Perez e di portare anche Max sul podio. Il “no” di Sainz alla chiamata dei box (scelta giusta la sua, ma se ti chiamano dai box…) per coprire Perez e soprattutto la tempistica sbagliata nel richiamare poi Charles quando il box era già occupato da Carlos hanno scritto un ordine d’arrivo che fa male al grande cuore ferrarista. Monaco resta maledetta per Leclerc che finisce giù dal podio dopo aver dominato in qualifica e gestito magnificamente i primi venti giri sul bagnato.

La gara non l’ha persa lui, questa volta l’ha persa la Ferrari. E il podio di Sainz in mezzo alle due Red Bull sa tanto di beffa. In un weekend in cui la Ferrari era nettamente superiore alla concorrenza a far festa sono gli avversari. I danni in classifica mondiale sono limitati (Max ha guadagnato solo tre punti) ma la rabbia per un’occasione clamorosamente gettata in mare resta tutta.

Il box Ferrari è andato in confusione quando al 17° giro la Red Bull ha giocato d’anticipo richiamando Perez per montargli le Pirelli Intermedie. A quel punto ha chiesto a Sainz di rientrare per coprire la scelta Red Bull, ma Carlos si è rifiutato, ha preferito continuare per montare subito gomme da asciutto. Non aveva tutti i torti. A quel punto la Ferrari ha richiamato Leclerc, strategia immediatamente imitata dalla Red Bull pere Verstappen. Peccato che ormai il vantaggio di Charles fosse sparito. Da primo si è ritrovato terzo. Ma il pasticcio del giorno doveva ancora arrivare. Al 21° giro la Ferrari richiamava Sainz per montargli gomme da asciutto, ma faceva lo stesso anche con Leclerc non calcolando che Charles sarebbe piombato ai box mentre i meccanici stavano ancora lavorando sull’auto di Sainz. Quando lo hanno capito e hanno chiesto a Leclerc di proseguire, ormai Charles aveva già imboccato la corsia dei box. Il giro dopo la Red Bull dava la dimostrazione di come un doppio pit con i tempi giusti potesse anche andare in onda. Risultato Perez tornava in pista davanti a Sainz e Verstappen davanti a Leclerc. Charles in tre giri è crollato dal primo al quarto posto senza nessuna colpa. Ecco la cronaca di un disastro rosso. Inspiegabile. Le Red Bull rientravano in pista pestando la riga gialla. Qualcosa che andava almeno indagato perché non ci sono dubbi che Max abbia accelerato per tenere dietro Leclerc. Ma di fronte al pasticcio del box Ferrari c’è poco da aggiungere.

La gara veniva poi bloccata per l’incidente spettacolare ma fortunatamente senza conseguenze fisiche per Mick Schumacher che alle Piscine spezzava in due la sua Haas, con una dinamica simile a quella di Grosjean per fortuna senza fuoco. Dopo 30 giri si ricominciava da capo con una griglia rimescolata e l’inspiegabile idea di farlo dietro Safety Car. Mancherebbero 47 giri, troppi. Si arriva alla scadenza del tempo. Che è anche la scadenza del sogno.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. Il problema della rossa ha un nome e cognome: me. Bean8. Come tp è una frana

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