MotoGp: sette italiani, ma solo Bagnaia tra i primi nove… Un inizio difficile

Ammettiamolo, ci si aspettava qualcosa di più. Bagnaia in pole, Valentino quarto, Morbidelli settimo. L’attesa per un successo tricolore c’era tutta. Soprattutto con una Ducati strafavorita. Invece alla fine ha vinto Viñales , l’uomo che ha cacciato Vale nella squadra B della Yamaha e la Ducati si è dovuta accontentare.

Mi viene spontanea una domanda: con Dovizioso non è che la Ducati avrebbe vinto? Pensateci.

Ma ecco un po’ di pareri sparsi grazie a www.loslalom.it

Il famoso Mondiale dei sette italiani è cominciato con uno solo di loro fra i primi nove nel GP di Doha. Quello che partiva in pole position. Francesco Bagnaia ha difeso la prima posizione per 13 dei 22 giri e poi s’è riconquistato il podio negli ultimi metri, nella scia del compagno Zarco, quando il campione uscente Mir davanti a loro ha sbagliato l’ultima curva e li ha visti sfilare. Viñales nel frattempo era già arrivato davanti a tutti con la sua Yamaha, spezzando il dominio delle Ducati su questa pista e la candidatura avanzata a proseguirlo, prima con il record dei 362 km orari toccati in qualifica e poi andando in testa in avvio con quattro moto una dietro l’altra. Finché l’usura delle gomme è diventato un fattore.

Gli altri italiani: Petrucci a terra alla curva numero due, Valentino dodicesimo, Morbidelli penultimo.

Domenica prossima si corre sulla stessa pista. “Nelle corse non capita spesso di avere una seconda possibilità e la Ducati dovrà dimostrare di potere riconquistare il suo feudo. La roccaforte rossa è crollata” ha scritto Matteo Aglio su la Stampa, spiazzata da un Viñales che secondo Massimo Calandri su Repubblica “è stato potente ed elegante al tempo stesso, protagonista di una grande rimonta, infine ragioniere nel gestire il largo vantaggio: sembrava proprio il Cannibale”. Non solo. Ha celebrato alla maniera dei calciatori che stanno per diventare padri, mimando il pancione della moglie. Sta per nascere Nina. Ma qui la faccenda è più seria che nel calcio, se è vero che Enzo Ferrari attribuiva ai piloti un secondo in più di ritardo al giro per ogni figlio a casa. L’unico papà in MotoGP fino a ieri era Pol Espargarò, l’ultimo a vincere con una bimba che lo aspettava era stato Cal Crutchlow nel 2016, Casey Stoner ebbe una figlia un anno dopo il titolo mondiale. 

Antonio Castaldo sul Corriere della sera scrive stamattina che “è stata una sfida tra la potenza bruta e l’agilità sotto controllo. E alla fine, nel deserto del Qatar rischiarato dalla ruota luminosa della luna piena, la Yamaha ha imposto la versatilità della sua M1 sui quasi 300 cavalli della Ducati Desmosedici. Condizioni atmosferiche e tenuta degli pneumatici, sono queste dunque le variabili attorno cui girerà anche il prossimo Gp. Ancora una volta si correrà tra le dune del deserto e da queste parti, ormai si è capito, la sera si alza il vento. La Ducati ha una settimana per mettere a punto delle contromisure. Se vorrà difendersi dalla più agile Yamaha, o anche dalla costante Suzuki, dovrà esprimere dall’inizio alla fine la stessa strabordante potenza. Una strategia di gara più conservativa potrebbe servire a preservare le gomme”.

Qualche giudizio schietto 

Valentino ha avuto problemi con le gomme e dopo una buona partenza ha finito 12º (Matteo Aglio, la Stampa).

Il Dottore ha deluso, complice un problema tecnico all’anteriore (Paolo Lorenzi, Corriere della sera).

A 42 anni è già meraviglioso e incredibile che corra ancora a quel livello, le moto sono bestie da domare rispetto alle monoposto, e poi non si critica un monumento. Si può solo applaudirlo. (Benny Casadei Lucchi, il Giornale). 

Share Button
umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.