“Rapiremo Niki Lauda” è il titolo dell’ultimo romanzo di Carlo Cavicchi già direttore di Autosprint e Quattroruote e alla sua seconda fatica narrativa dopo “Però lo scoop è mio”.
Lauda fa la sua apparizione a pagina 107 e poi non se ne va più via fino all’incidente del Nürburgring… ma questo non è un romanzo sulle corse anche se la Formula 1 è al centro della scena con tanti racconti, anche privati, di quegli anni straordinari.
Siamo nel 1976, Lauda è campione del mondo con la Ferrari è in pieno trambusto sentimentale perché sta lasciando Mariella per Marlene e le signore del circus non vorrebbero. Ma sono anni in cui un attore di Hollywood può portare via la moglie a un pilota (Hunt) e in cui un pilota può portare via la maglie a un attore.
Cavicchi ci racconta molti retroscena di quella Formula1 romantica ma soprattutto ci racconta la sua Bologna di quegli anni tra il boom e il piombo… a raccontarci segreti e retroscena della Formula1 sono gli appunti di un gommista della Goodyear ingaggiato dai rapitori…
La storia non è mai stata confermata, ma girava a a Bologna in quegli anni e Cavicchi l’aveva sentita in redazione ad Autosprint dove Marcello Sabatini e Giancarlo Cevenini ci scherzavano su spesso. L’ha scritta con freschezza e intelligenza e il libro va giù bene come un bicchiere fresco di Lambrusco. Lascia soddisfatti quando di arriva al traguardo.
Non mancano neppure i camei dedicati a due grandi colleghi giornalisti dell’epoca: Giancarlo Cevenini e Franco Lini, già ds sportivo nella mitica tripletta di Daytona…
Buona lettura. Il libro edito da Minerva costa 19 euro.