Pagelline da Baku: Ferrari azzerata

Pagelline azere di una Ferrari azzerata dalla mancanza di affidabilità. Il Mondiale sta scappando proprio nell’anno in cui c’è in pista la macchina più veloce come confermano le 6 pole in 8 gare di Charles.

10 all Red Bull. Doppietta con pazienza. Lascia sfogare la Ferrari in qualifica, la lascia illudere in gara, poi colpisce. Arma letale. La forza di chi ha imparato a vincere.

9,5 a Sergio Perez. Bravo in qualifica, bravissimo al via quando ha sorpreso Leclerc. Per vincere però dovrebbe spaccare l’autoradio (“Non combattere”), anche se un po’ ci ha messo di suo mangiandosi molto le gomme nei primi giri e cedendo al recuero di Max.

9 a Max Verstappen. Non ha fatto molto, ma si è preso il massimo. Battuto in qualifica (da Charles, ma anche da Perez), ha conquistato la quarta vittoria in cinque gare prendendo il volo in classifica. Dal meno 46 di Melbourne al più 34 di Baku. Non male. Dargli 10 però era troppo.

8 a George Russell. L’unico ad arrivare sempre tra i primi 5 nelle prime 8 gare, ancora sul podio, ancora davanti a Hamlton. Il ragazzo continua crescere mentre Hamilton sembrava uscito da un frullatore.

7,5 a Gasly che ha piazzato l’Alpha Tauri tra i sette mondiali di Hamilton e i quattro di Vettel (più i due di Alonso). Il migliore degli altri. Ma non è una novità. Se davvero la McLaren lo sta valutando per sostituire Ricciardo, fa bene.

7 a Alonso Vettel e Hamilton. I grandi vecchi sono arrivati a punti uno dietro l’altro. Seb ha messo in mostra anche la manovra più spettacolare della domenica quando, dopo un lungo, si è girato su se stesso in un fazzoletto.

6 a Lewis Hamilton. Ha lottato per un quarto posto. Ha sofferto come mai in vita sua (parole sue) ma ancora una volta è stato dietro a Russell sia in qualifica che in gara.

5 a Lando Norris. Il baby fenomeno è finito dietro al peggior Ricciardo degli ultimi anni. Non una delle sue gare migliori.

4 a Lance Stroll. Bacia i muri in qualifica, poi sparisce in gara. La differenza con Vettel lo mette in crisi. Non fosse il figlio del padrone sarebbe a rischio taglio.

3 a Nicholas Latifi. Due penalizzazioni raccontano abbastanza della sua gara anche se almeno non ha innescato Safety Car.

0 alla Ferrari e a Binotto che la rappresenta. Perdere per strada l’affidabilità è grave. Può costare il campionato oltre che la fiducia di Leclerc.

N.g. a Leclerc e Sainz. Charles è stato fantastico in qualifica. Da 10 e lode. Ma le gare si vincono la domenica quando lui non è andato oltre il 20esimo giro. Non per colpa sua sia chiaro. Lui al massimo può recriminare per la partenza sbagliata. Ma poi aveva recuperato. Impossibile giudicarlo. Idem per Sainz. Stava provando a gestire le gomme, quando anche lui è stato tradito. Non hanno colpe. Poveretti.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

4 commenti

  1. Essere il pilota del giorno ancora non basta a Hamilton per superare il 7 (ci sono due valutazioni). Va bene che George, come sempre finora, lo ha sopravanzato, ma ha recuerato dal settimo posto e ieri, non essendoci le rosse, era il massimo avrebbe potuto raggingere. Vettel ha la stessa valutazione ma non capisco cosa abbia fatto per meritarlo. Lewis non ha ancora smesso di lottare anche se ormai è impossibile pensare di avvicinarsi alla RB, ma un pensierino ad avvicinarsi alla rossa, secondo me, in Mercedes lo fanno. Solo riuscissero a eliminare il saltellamento…
    Lewis ha una missione da portare avanti, al di la dell’ottavo mondiale da vincere per diventare il migliore in assoluto. Probabilmente questo basterà per farlo ritentare il prossimo anno. Non ci sono altri piloti negri in F1 e forse non ce ne saranno altri per lungo tempo, quello che solo lui, oggi, può fare, deve essere fatto per il più liungo tempo possibile.
    Mr. Bean8 è sempre più comico: peccato però che ora stia diventando una tragedia. Tra errori ai pit stop, Sainz che non rispetta gli ordini del muretto e progetto di un gigante dai piedi di argilla, non c’è da stare allegri.
    Ottanta punti regalati in poche gare sono un segno, una tendenza, non un episodio anche se le motivazioni non sono sempre le stesse. Iri quattro propulsori ferrari su sei si sono fermati. Anche se non tutti per affidabilità del propulsore, non è un dato confortante.
    Ferrari allo sbando; e pensare che dopo la prima gare c’era già che dichiarava ferrari facile vincitrice del mondiale. E certo: è noto a tutti che chi vince la prima, le vince tutte!

    1. Beh allo sbando la squadra che ha conquistato sei pole in otto gare… leggo molta acredine contro Ferrari Binotto e c, ma poca obiettività

  2. Sig Zapelloni,
    Personalmente provo piu’ delusione quest’anno che l’anno scorso.
    Peccato vedersi con una macchina cosi veloce e non riuscere a concretizzare… e questo io, assumo sara’ 100 volte piu’ frustrante per chi guida la F-75.
    Lei pensa che con i congelamenti sia possibile rimettere a posto?

    1. Si può lavorare sull’affidabilità, ma certo non sarà impresa facile e veloce. Comunque meglio veloci ma fragili che lenti ma affidabili come un anno fa

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