Baku un anno dopo. Ricordate il botta e risposta Hamilton-Vettel? La rissa tra automobilisti incazzati? La provocazione di Lewis e la risposta non propro educata (e furba) di Seb che con quel fallaccio di reazione alla Materazzi contro Zidane, si giocò la vittoria…
Quarto appuntamento stagionale con le prime domandone in attesa di risposta.
La più semplice: che cosa sta accadendo alla Mercedes?
La Mercedes non aveva mai perso tre gare di fila nell’era ibrida cominciata nel 2014. Figuriamoci, ne ha perse 14 in tutto. Se pensiamo che ha vinto una sola delle ultime sei a cavallo delle due stagioni, potremmo quasi parlare di crisi. Lo score Mercedes prima di Melbourne 2018 raccontava di 63 vittorie e 72 pole in 79 gare.
Dopo la stupefacente pole di Hamilton in Australia, con Lewis che sembrava irragiungibile per tutti, la Mercedes è entrata in crisi. La Ferrari si è presa le altre due pole e i primi due Gp dell’anno, Ricciardo poi ha completato la serie in Cina. Le Frecce d’Argento sono ancora in testa al campionato costruttori (85-84 sulla Ferrari), ma non è abituale vederle perdere le gare. Il Gp di Baku è fondamentale anche per questo, una quarta sconfitta di fila aprirebbe ufficialmente la crisi. Senza contare che la storia racconta come negli ultimi 15 anni chi ha conquistato 3 delle prime 4 gare poi è diventato campione…
Per la Ferrari l’occasione è ghiotta. A Baku la prima regola di comportamento per vincere è tenersi lontano dai guai. La pole, come insegna Ricciardo partito 10° l’anno scorso, non è fondamentale, ma può aiutare a tenersi fuori dai mischioni. La Ferrari arriva da due pole e due prime file tutte rosse con un Raikkonen che è l’ unico ad esser sempre scattato in prima fila fin qui. La battaglia comincia sabato. Le risposte che arriveranno dall’Azerbaijan saranno per forza interessanti.