Rassegna stampa: celebrando Russell e i messaggi radio

Rassegna stampa brasilera con la giusta celebrazione di George Russell, il predestinato made in England e dei messaggi radio. George ci ha messo 81 Gran Premi per vincere la sua prima gara. È il quinto pilota a vincere in questa stagione, il 113° nella storia della Formula 1. Ora è quarto in classifica con un vantaggio di 25 punti su Hamilton che dovrebbe consentirgli di chiudere la stagione davanti al suo compagno sette volte campione del mondo.

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Stefano ZainoRepubblicaScusate il ritardo, potrebbe dire George William Russell, “lord” da soprannome nel paddock, per l’andatura elegante, e per meglio metterlo in contrapposizione al sir, l’illustre compagno di squadra Hamilton, il faro inglese che ha incentivato (più di Button) i suoi inizi brillanti, la sua voglia di arrivare un giorno a far festa sul gradino più alto

 Stefano ManciniLa StampaLa Mercedes torna al 2021, ma non è un passo indietro. Si rivedono i duelli corpo a corpo tra Hamilton e Verstappen, scintille, safety car, liti via radio e un nuovo protagonista

Daniele SparisciCorriere della seraLa stessa Mercedes che in avvio di campionato sembrava spacciata ora arriva all’ultimo Gp ad Abu Dhabi con l’obiettivo di soffiare il secondo posto costruttori alla Ferrari (il vantaggio dei rossi è sceso a -19), sarebbe lo smacco definitivo. Se non succederà è perché a Interlagos la Rossa ha limitato i danni in una domenica iniziata malissimo, grazie a una macchina tornata su buoni livelli.

Chiacchiere via radio

 Giorgio Terruzzi sul Corriere della sera pensa che  la chiamata di Leclerc per chiedere la posizione sono richieste che nascono dalla frustrazione, d’accordo, ma non appartengono al repertorio di un campione come Charles. Verstappen, quando Hamilton si fa sotto, perde la trebisonda. Come se non bastasse, negare la (sesta) posizione a Perez, in lotta per il secondo posto piloti con Leclerc, segnala un eccesso di arroganza che stende una patina opaca sul suo casco dorato.

 Fabio Tavelli sul FoglioIl tema di giornata è diventato il rapporto non certo lineare tra i muretti box e i piloti. Ha fatto letteralmente ridere il team radio dato a Verstappen di rimanere dietro Perez nell’esatto momento in cui l’olandese infilava il messicano alla fine del rettilineo d’arrivo. Verstappen si riferisce ad un episodio minore durante una sessione di qualifica a Monza (ma già qualcosa era accaduta al Paul Richard). Evidentemente non minore per Max che con due titoli mondiali vinti può sostanzialmente fare quel che vuole con il team

 Fulvio Solms, Corriere dello sport-stadio«Possiamo correre o restiamo così?» ha chiesto quel birbante di Russell sperando che il team congelasse le posizioni.  Hanno finto una risposta neutra («Potete correre, ma siate rispettosi»), ma in realtà la Stella aveva già blindato quell’ordine d’arrivo prima dello stop di Russell, fermando Hamilton per un cambio gomme contro la sua volontà. La Mercedes e il suo fuoriclasse separati sul bivio dell’opportunità: Lewis pensava a come riprendere il compagno, la squadra a come mettere in banca la doppietta

 Visto dall’estero

Giles Richards, GuardianCon il ghiaccio nelle vene e la compostezza di un futuro campione, Russell si è guadagnato la vittoria senza mezzi termini, senza dubbio più memorabile per il lungo viaggio intrapreso. Questa era la sua 81esima gara al quarto anno in F1, dopo aver trascorso le tre precedenti stagioni alla Williams. Era passato del tempo anche per la Mercedes. Questa è la loro prima vittoria in 21 GP, il loro tratto più lungo senza successi da quando è iniziata l’era del turbo-ibrido nel 2014

Tom ClareyTelegraphSeduto di lato con la testa tra le mani poco dopo essere sceso dalla macchina, George Russell singhiozzava piano tra sé e sé mentre rifletteva sulla grandezza di ciò che aveva appena ottenuto. Dai suoi primi giorni a King’s Lynn, nel Norfolk, durante i viaggi su e giù per il paese come partecipante alle gare di kart junior, questo è ciò che aveva sempre sognato: vincere un Gran Premio di Formula 1. Le Mercedes sono di nuovo una forza da non sottovalutare

Frédéric Ferret, L’ÉquipeRussell aveva pianificato tutto, tranne le lacrime che lo hanno scosso dal traguardo. Se ha finalmente vinto il suo primo Gran Premio, non è la fortuna che deve ringraziare ma il suo talento. Anche la sua resilienza e i suoi sacrifici. Quello che un tempo era soprannominato la Principessa del Galles nelle categorie inferiori, per la sua intransigenza e i suoi capricci, ha preso la rotta contraria e ha aspettato. Quest’anno, firmando con i campioni del mondo, il giovane esordiente pensava di avere un aereo da caccia. Si è ritrovato con un trattore. Ha comunque ottenuto nove piazzamenti a punti di fila, che probabilmente gli permetteranno di finire davanti al suo compagno di squadra

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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