Rassegna stampa dal Bahrein: polemiche, sogni Ferrari, mistero Mercedes

Parte il mondiale, prime parole dal Bahrain e prima mini rassegna stampa sul campionato numero 71.

  Anche il Mondiale di Formula 1 che comincia, fa i conti come il Mondiale di calcio con le proteste contro la politica del governo del paese organizzatore. L’Istituto del Bahrain per i diritti e la democrazia (BIRD), l’organizzazione Human Rights Watch (HRW) e la Confederazione sindacale internazionale, come racconta Anno Hecker sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, hanno scritto una lettera a Stefano Domenicali e a Liberty Media facendo riferimento agli “abusi in corso nel paese” e hanno espresso preoccupazione “per la continua volontà della Formula 1 di sostenere il whitewashing, la copertura di gravi violazioni dei diritti attraverso la strumentalizzazione di eventi sportivi internazionali”. 

Il quotidiano tedesco ricorda che nel 2011 il Bahrain ha interrotto con la violenza alcune manifestazioni popolari che chiedevano condizioni di vita più democratiche. Alcuni cittadini sono stati uccisi. La lettera denuncia il fatto che “la situazione è solo peggiorata” e che un undicenne è stato arrestato proprio “perché si è unito alle proteste contro il Gran Premio del Bahrein nel novembre 2020”.

Sayed Ahmed Alwadaei, direttore di BIRD, ha detto che «dopo anni di lavoro con la F1 nelle sue attività in Bahrain, non dovremmo sentire notizie scioccanti di bambini incarcerati per proteste contro la gara. È diventato chiaro che l’attuale politica sui diritti umani della F1 non ha portato ad alcun cambiamento reale. È ora che il nuovo CEO della Formula 1 metta fine al whitewashing». La Formula 1 avrebbe ricevuto anche 30 lettere di parlamentari e altre 18 da organizzazioni non governative senza dare risposta. 

Giles Richards sul Guardian avanza l’ipotesi che Lewis Hamilton sia in sintonia con i mittenti delle lettere.

Il 13 dicembre Lewis Hamilton ha chiuso la stagione del suo settimo titolo mondiale, ma la scena si è riempita di molti dubbi nel frattempo ed è stata a lungo occupata dalla tormentata trattativa per il rinnovo del contratto.

Alessandra Retico su Repubblica analizza le difficoltà avute dalla Mercedes in prova e scrive che “si presenta al debutto stagionale da controfigura”. Le sue macchine le sono parse “inaffidabili (cambio rotto), nervose fino all’inguidabilità specie nel vento, anzi nella tempesta, soffiata forte sulle 15 curve, 9 a destra e 6 a sinistra, del tracciato”. Eppure, aggiunge, il tempo per guardare i dati della telemetria e rimediare è stato poco, “ma è improbabile che non abbiano trovato il baco”.

Si tratta subito di un esame per la Ferrari, che su questa pista quattro mesi fa chiuse al decimo posto, prendendo 1 secondo e 9 decimi di distacco in qualifica. Ne parla Daniele Sparisci sul Corriere della sera scrivendo che “la partenza del Mondiale diraderà la nebbia lasciata dai test di due settimane fa, un quadro vago e incompleto”.

Questo in Bahrain, sottolinea, è “un circuito severo sotto tanti punti di vista che permetterà di valutare la portata del recupero ferrarista. Partendo da una base molto bassa, ampio è il margine di miglioramento, quanto? Nessuno si aspetta una Rossa in pole sabato, come nel 2019 quando Leclerc stupì alla sua seconda presenza in rosso. Ma progressi importanti, quelli sì, fondamentali per un gruppo sotto esame. In giro, nell’ambiente del paddock, si sentono opinioni e previsioni tutt’altro che rassicuranti sulla SF21, basate sulle indicazioni dei collaudi. Ma c’è anche chi sottolinea come le voci pessimistiche (che la assegnano in fondo al gruppo composto da McLaren, Aston Martin, Alpine) facciano il gioco del Cavallino”. 

Ma ci sono speranze? Non s’era detto che lo sviluppo era bloccato e ci saremmo tenuti le stesse macchine? Paolo Filisetti sulla Gazzetta dello sport scrive che rispetto a un anno fa in Ferrari “il telaio è lo stesso, ma è stato possibile lavorare in profondità sulla power unit e appunto sull’aerodinamica. Novità di sostanza che hanno per esempio aiutato a guadagnare velocità di punta sul dritto, uno dei problemi più grossi del 2020”.

Die Welt ha dedicato un servizio a Sebastian Vettel, scrivendo che si presenta al via sulla “nuova Aston Martin verde come la speranza e non più rossa come un allarme, il colore dei suoi sei anni frustranti in Ferrari”. Non ha dato un nome alla macchina come invece faceva ogni anno a Maranello.

 Fulvio Solms sul Corriere dello sport-Stadio scrive che “potrebbe sembrare un Mondiale interlocutorio quello che domani accende i motori in Bahrain, poco più di un conto alla rovescia, ma non è affatto così”. Si tratta invece di un’edizione che inizia con molte domande a cui dare una risposta. “Hamilton come reagirà se si troverà a dover lottare corpo a corpo con Verstappen su una Red Bull vincente? La Ferrari è in grado di lasciarsi alle spalle il 2020, in vista di un ritorno ai vertici della Formula 1? Alonso saprà annullare i due anni vissuti fuori dal circus e sopportare una squadra che riparte dal basso? Vettel già a disagio con l’Aston Martin saprà tornare leader o si avvierà verso un mesto tramonto? Mick Schumacher al debutto con la carente Haas potrà dimostrare di essere all’altezza della Formula 1?”

Iscrivetevi alla Formula Fantasy di Topspeedblog: iscrivetevi gratis. Premi in arrivo

Vedi altri post Formula 1 2021: domande e risposte. Gara a Max, mondiale a Lewis. Ferrari a secco?

Per approfondire la rassegna su altri argomenti www.loslaom.it

Share Button
umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.