La Red Bull ha barato. Poco o tanto non importa. Se il tuo alettone è fuori misura di un millimetro la tua auto viene cancellata, se le tue ruote sono fuori dai limiti di un millimetro il sensore implacabile ti cancella in tempo. Non esiste che sui regolamenti finanziari ci sia una tolleranza di 7,5 milioni di euro, cifra che a sentire gli esperti permetterebbe un guadagno enorme di prestazioni grazie allo sviluppo.
Di quanto abbia superato il limite di budget la Red Bull però non si sa. E qui la Fia sbaglia a non dirlo perché non fa altro che alimentare i sospetti. Una cosa è superare il limite di 100 mila dollari, un’altra di 5 milioni. la Red Bull non rischia più di tanto, non rischia certo il campionato come pensava qualcuno. Ma è indispensabile che venga comunicato ufficialmente l’ammontare dell’infrazione per non alimentare altre polemiche dopo quelle scatenate dal ritardo del comunicato di ieri che ha evidentemente dato alla Red Bull la possibilità di spiegarsi e di essere ascoltata.
Non c’è tempo e spazio per festeggiare Verstappen sui quotidiani di oggi. Il caso Red Bull si prende tutto. Il Max senza appello sulla prima del Corsport comunque non è Verstappen… Sui quotidiani si sottolinea la colpa Red Bull, ma non c’è uniformità di visione sulla pena. Si passa dal buffetto al titolo 2021 cancellato. La mancanza di chiarezza della Fia è sotto gli occhi di tutti.









Stefano Mancini su La Stampa scrive che il titolo 2021 di Verstappen finisce sub iudice, ma non sembra disposto a credere che ci saranno albi d’oro da riscrivere. “Difficile che succeda, la Formula 1 ci perderebbe la faccia. Una multa se sforo con le spese? Per un team di Formula 1 può essere un buon affare: pago il dovuto, la metto in bilancio e mi trovo con oltre sette milioni di extra budget cap. Le vie della finanza sono complicate, ma questa fa eccezione nella sua semplicità: è sufficiente che la Fia punisca con un’ammenda le spese extra della Red Bull. Si creerebbe un precedente di cui tutti gli altri team potrebbero approfittare. Pago e spendo. E il budget cap, dopo il primo anno di applicazione, sarebbe archiviato come budget flop”.
Anche Repubblica avverte con Alessandra Retico che “una multa, per quanto grande, non sarebbe un deterrente per non trasgredire. La federazione ha l’occasione di redimersi applicando velocemente pene adeguate ai trasgressori del regolamento finanziario che vale come quelli tecnico e sportivo. Altrimenti, addio regole e credibilità. Troppe finora le decisioni inconsistenti e sbagliate anche la proprietà è sull’orlo di una crisi di nervi. Il banco sembra saltare tra Fia e F1. Gli americani di Liberty Media, gli organizzatori del Circus, temono un danno di immagine, di integrità e di credibilità, proprio negli anni nei quali la F1 vive il suo Rinascimento”.
Daniele Sparisci e Giorgio Terruzzi i gemelli (diversi) del gol del Corriere della sera rilevano che “anche uno scostamento minimo può aver avuto un impatto decisivo nella corsa al titolo (tesi sottoscritta da Binotto e Hamilton). Altre indiscrezioni raccontano che l’infrazione fosse più grande di quella poi effettivamente certificata, ma sia stata ridotta dopo una lunga trattativa sulle interpretazioni di alcuni capitoli di spesa. Fra queste gli stipendi dei top manager, e in particolare quello del consulente esterno Helmut Marko. È un processo delicatissimo nel quale la Federazione si gioca la faccia. Le altre squadre si aspettano sanzioni severissime, non una semplice multa che svuoterebbe l’anima delle regole finanziarie. Anche perché in F1 il vantaggio accumulato in un campionato si trascina in quello successivo. Non esistono precedenti in materia, sul budget-gate la F1 si gioca il futuro”.
Sul Corriere della sera interviene anche l’ex ferrarista Jean Alesi e dice: “Penso sia il caso di sistemare l’intera struttura federale. A cominciare, se posso dare un consiglio, dalla creazione di una squadra di professionisti retribuiti per dirigere le gare. Non più una girandola di figure legate a questo o a quel team ma un gruppo sopra le parti che non cambia durante la stagione. Stop alle disparità di giudizio dovute a simpatie e a opinioni diverse”.
◇ Anche Fulvio Solms sul Corriere dello sport-stadio sottolinea che “sarebbe interessante capire non solo di quanto la Red Bull abbia ecceduto, ma se questo extra budget dello scorso anno sia stato speso per far nascere la RB18 a effetto suolo di questa stagione, garantendosi così l’abbrivio per un intero quadriennio che non conoscerà più cambi regolamentari”.
Parole, parole, parole, cantava Mina qualche decennio fà. Rimane il fatto che NESSUNO contesta a Max due titoli ottenuti grazie a favori ed imbrogli. Che sia un gran pilota, un ottimo pilota nessuno lo mette in dubbio, ma che di questi due campionati vinti non ce ne sia uno PULITO è grave. Iniziare così la carriera vincente non è onorevole per nessuno. Il prossimo anno come vincerà? Grazie al vantaggio acquisito quest’anno o per il regalo di qualche Direttore di gara?
E se tutto finirà con un’ammenda, per Mercedes e ferrari sarà un invito a fare altrettanto; nelle statistiche finisce il nome del pilota e del team, non ci sono riferimenti a come sia stato vinto il campionato ma solo al fatto che è stato vinto.