Rassegna stampa: Tanzi e il cappellino di Lauda

Rassegna stampa per ricordare un cappellino, quello rosso con la scritta Parmalat che ha accompagnato la carriera e la vita di Niki Lauda. Ieri se ne è andato Calisto Tanzi, il signor Parmalat, l’uomo del sogno è del grande crac che ha coinvolto milioni di italiani.

Per gli appassionati dei motori Parmalat è stata soprattutto due cose: il cappellino di Niki e la Brabham prima rossa e Blu di Niki e poi Bianca di Bernie Ecclestone che con Piquet vinse due mondiali ( leggete sulla Gazzetta a firma Cremonesi il ricordo di Bernie). Lauda quel cappellino lo portava sempre ricordo un giorno di averlo incontrato in un ristorante di Vienna e lui al tavolo da solo aveva in testa il cappellino rosso con quel logo.

Il punto di contatto era sempre stato Sante Ghedini, poi diventato anche direttore del Mugello che in Ferrari era arrivato per guidare l’elicottero di Niki…

Ma Tanzi fece anche altro bei motori se non ricordo male fu tra i finanziatori di Rombo il settimanale fondato dal mitico Marcello Sabbatini che lo abbino anche alla tv con Odeon…

Dalla Gazzetta di Parma:

“Mi manca a questo punto solo la macchina, al massimo guiderò un camion del latte». Sono passati solo pochi mesi dal terribile incidente del Nuerburgring del 1976 e Niki Lauda è alla sede Parmalat di Collecchio. Nonostante l’incidente Calisto Tanzi e il suo uomo marketing, Domenico Barili, sono pronti a rinsaldare la sponsorizzazione con il campione austriaco, e nasce il feeling del cappellino.
«Ho incassato denari della Parmalat a condizione di portare costantemente il berretto pubblicitario – ricordava Lauda – Anche dopo il mio ritiro il berrettino ha mantenuto per loro lo stesso valore». Il legame con Lauda è solo la punta dell’iceberg di una passione per lo sport che ha sempre contraddistinto Calisto Tanzi e la sua Parmalat. Ed è stato anche grazie allo sport che Parmalat è diventato un marchio noto nel mondo.
Nella Formula Uno ci fu il gemellaggio con la Brabham di Bernie Ecclestone dal 1978 al 1984, con i titoli mondiali di Nelson Piquet nel 1981 e 1983, ma nel 1975 il colosso del latte era già entrato nel mondo dello sci tappezzando con il suo nome le piste della coppa del mondo e in particolare la tuta di Gustavo Thoeni…..

Poi vennero la pallavolo e soprattutto il calcio…

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. Lo si dipinge come un eroe scordandosi che ha rovinato decine di famiglie. E’ stato un criminale e non un benefattore. Tutto quello che ha fatto è stato per se e nessun altro. Prima di ricordarsi degli onori cui è assurto, bisognerebbe ricordarsi delle vittime che ha lasciato.

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