Aspettando la pioggia, qualcosa sa leggere dall’Ungheria.
Stefano Mancini per la Stampa scrive che “La Ferrari ha solo tre modi per recuperare sulla Red Bull: vincere, vincere e vincere. Dopo le simulazioni di qualifica, nelle libere vengono provati il passo gara e il consumo delle gomme. Leclerc non ha rivali, è oltre tre decimi più veloce di Verstappen e ha il compagno di squadra a proteggergli le spalle. Significa che domani al via riuscirebbe in tre giri a togliersi dalla zona drs e a evitare di tirarsi dietro il rivale in scia”.
L’incognita è la pioggia.
“La Ferrari – dice Mancini – non teme il bagnato in sé, ma il caos e gli imprevisti che potrebbero cambiare le gerarchie e mettere in difficoltà proprio la squadra favorita”.
Alessandra Retico per Repubblica sottolinea che “all’asciutto, il tracciato tortuoso dell’Hungaroring, con le sue curve lente che lo fanno sembrare un kartodromo e dove sorpassare è dannatamente complicato, si è confermato alleato della F1-75, esaltandone le doti di trazione e di carico aerodinamico. Se fosse calcio, s’udirebbe già il ritornello delle dieci finali, che poi di solito è l’annuncio di un’illusione”.
Daniele Sparisci sul Corriere della sera parla di una Rossa che “ha mostrato una forza straripante, sia sul giro veloce che sul ritmo di gara. Da doppietta. Sembra di essere tornati a cinque anni fa, all’1-2 firmato da Vettel e Raikkonen, viaggiavano su binari invisibili qui. I progettisti di quella SF70H sono più o meno gli stessi di questa F1-75 che ha raccolto molto meno di quanto avrebbe dovuto, ed è competitiva ovunque, non solo sulle piste piene di curve come questa. Qui in Ungheria il duello interno può riservare insidie ma anche emozioni, su un tracciato dai sorpassi difficili dove 22 volte in 37 edizioni chi ha vinto partiva dalla prima fila. Charles deve confrontarsi con il miglior Carlos”
Toto alla Gazzetta: Mercedes da 3
Wolff che voto pensa di dare alla vostra stagione prima della sosta estiva?
«Tre. E non perché non abbiamo ancora vinto, ma perché non abbiamo rispettato le nostre aspettative. Non siamo stati abbastanza veloci, abbiamo fallito».
Nel tentativo di recuperare avete introdotto tante novità, ci si chiede come facciate a rispettare il tetto alle spese.
«Semplice, poiché non comprendiamo perché la macchina sia lenta, abbiamo cominciato a spendere soldi solo quando si è deciso di ridurre i saltellamenti. Abbiamo speso poco, spalmando gli investimenti lungo la stagione senza introdurre pacchetti corposi».
Quindi rispetterete il budget cap.
«Sì, abbiamo ingegneri finanziari che monitorano ogni penny che spendiamo, nessuna deroga». – intervista di andrea cremonesi, La Gazzetta dello sport