Riecco Imola, un weekend pieno di ricordi, emozioni. E di speranze

Imola e’ un pozzo di ricordi. Belli e lancinanti. E’ insieme una carezza e un pugno nello stomaco. Un bacio affettuoso e una pugnalata al cuore. La settimana che porta al Gran premio del Made in Italy mi riporta in mente tanti frammenti… con la convinzione che questo fine settimana ha tutto per diventare memorabile.

Cominciamo dal 1982. Quarant’anni fa. Non c’ero di persona ma via tv, via giornali. E poi per scrivere Gilles con Luca abbiamo parlato ascoltato cercato. Quell’edizione del Gran premio di San Marino e’ l’origine della fine di Gilles. La goccia che fece traboccare la sua furia. Da quel tradimento non si è più ripreso e poi sappiamo come andò a finire due settimane dopo. Era il 25 aprile, quest’anno si corre il 24… e l’8 maggio la Formula 1 sarà a Miami… Sabato sera per cho sarà a Imola Luca ed io vi aspettiamo a parlare di Gilles alle 20.30 in piazza Gramsci.

Il peggior weekend della mia vita da cronista però resta quello del primo maggio 1994. Nulla di simile spero possa mai più accadere. Se passate per Imola andate a visitare il museo dedicato ad Ayrton. Vi sfuggirà una lacrima. Come quando passate davanti al monumento che gli è stato dedicato e dove non mancano mai fiori o bigliettini. Quante volte a Imola avevo parlato con Ayrton, quante frasi sue sono incise sulle micro cassette che ho in un armadio. Andare a Imola significa pensare a lui a quanto sia stato importante per la Formula1 a quanto grande sia ancora il suo ricordo. Non era un pilota normale, non era un uomo banale. Mettete su l’Ayrton di Dalla e lasciatevi trasportare.

Imola e’ anche tanto Schumacher. Sette vittorie (sei da ferrarista) sono tanta roba. Vittorie da dominatore o in rincorsa, vittorie piene di gioia ma anche di tristezza come l’anno (2003) che vinse dopo esser volato a casa a salutare la mamma che si stava spegnendo. La sua prima vittoria a Imola e’ quella del primo maggio 1994 con la Benetton, un podio che tutti vorrebbero dimenticare perché la Formula1 quel giorno non avrebbe dovuto correre…. Ma su quel podio Michael ci e’ poi salito altre sei volte… solo a Monza probabilmente ha provato emozioni più forti.

Ricordo anche quando con Schumacher, Todt e Barrichello presentammo al paddock sotto il tendone Ferrari uno dei miei primi libri. Quello ufficiale Ferrari sugli anni dei record poi pubblicato in Italia da Boroli Editore. Quello fu un libro voluto dalla Ferrari per raccontare gli anni d’oro con tante interviste a tutti i protagonisti. Tanto che la Ferrari volle poi presentare a Imola l’edizione inglese.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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