La paura torna a frequentare la Formula1. Dopo aver bussato a Monza sul casco di Leclerc alla Parabolica, è entrata a gamba tesa al Mugello quando Antonio Giovinazzi prima e Carlos Sainz dopo si sono trovati davanti un muro invalicabile e sono andati a sbattere con tamponamenti che in altre epoche avrebbero prodotto ben altre conseguenze.
Oggi le monoposto sono decisamente sicure come si è visto anche nel caso dell’uscita a oltre 250 orari di Stroll causata da una foratura. Il progresso fatto in questi anni è fortunatamente stato notevole e l’arrivo dell’Halo ha migliorato ancora di più la situazione.
L’aumento del numero di incidenti va monitorato. Negli ultimi gran premi c’è stato un sensibile aumento. Tanti giovani di talento come quelli che ci sono ora, non si vedevano da tempo. Potrebbe aver influito correre tre gare di fila una dietro l’altra… come potrebbe essere solo casualità… va, come dicevo, monitorare il tutto.
“Io, Latifi, ma anche Magnussen e Sainz li dietro eravamo già a pieno gas perché pensavamo che il gruppo fosse partito – ha raccontato Antonio a Sky Sport F1 – poi ad un certo punto ho visto Magnussen inchiodare. Ho cercato di evitarlo ma era impossibile, eravamo molto vicini. Questo deve servire da lezione per la prossima volta oggi siamo tutti ok, ma può essere molto pericoloso”.
“Sì c’è da rivedere qualcosa per le ripartenze dietro la Safety. Il leader non vuole perdere posizioni, visto che c’è un rettilineo lungo, ma non può neanche accelerare quando vuole”
“Non so se Bottas ha accelerato prima, rallentato dopo e poi ancora riaccalerato; dalla dinamica vista da noi dietro sembrava che avesse fatto così è da rivedere un po’ tutto, sicuramente è da cambiare la procedura perché è veramente pericolosa. Siamo fortunati che stiamo tutti ok“.