Un’altra botta di Leclerc. Paga anche Max. Miami sorride a Perez e Alonso

Una botta tira l’altra. Leclerc finisce ancora a muro alla curva sette dove aveva già sbagliato venerdì. Un fine settimana con troppi errori, figli della voglia di estrarre dalla Ferrari una prestazione superiore alle potenzialità della SF-23. La pole forse nbon era a sua portata (senza il suo crash se la sarebbe presa Max), ma probabilmente da prima fila.

“Aveva il passo per la prima fila. Quando puoi arrivare davanti è giusto spingere. Ma era giusto provarci”, il pensiero di Vasseur.

Charles Leclerc sbaglia tutto e finisce ancora contro un muro. Le sue scuse servono a poco. Il suo errore costa caro anche a Max Verstappen che, dopo aver fallito il primo run in Q3, deve abortire il suo assalto alla pole accontentandosi di scattare dalla nona posizione.

Tocca così a Checo Perez prolungare la festa cominciata a Baku. Dopo averle prese per tutto il fine settimana dal compagno di squadra, si fa trovare al posto giusto nel momento giustissimo: è davanti a tutti quando gli assi sbagliano e si prende una pole che può fargli sognare il ribaltone in classifica. Max dovrà risalire da lontano, lo ha fatto tante volte, ma superare il suo compagno non sarà così semplice.

Di fianco a Perez ci sarà Fernando Alonso, bravo a fare il suo tempo con gomme usate, dietro a loro Sainz e la sorpresissima Magnussen. “E’ stato iol mio peggior weekend in qualifica, non riuscivo a fare i tempi che volevo, poi in Q3 ho rigirato tutto e ho finalmente messo insieme un buon giro”, ha detto Perez che si sta godendo il momento inaspettato. È un eroe per caso. E ha tutta l’intenzione di provare ad allungare il suo dominio sui circuiti cittadini.

Max paga carissimo l’unico errore del fine settimana andando largo nel primo settore del suo primo tentativo (“Ho sbagliato io, poi in una pista così il rischio bandiera rossa c’è sempre. Adesso l’obbiettivo minimo è il secondo posto”). Leclerc che era già finito a muro venerdì in Fp2, sbaglia due volte. Blocca l’anteriore sinistra alla curva 13 nel suo primo tentativo dopo aver colorato di fucsia il secondo settore, poi finisce a muro all’inizio del suo ultimo giro. Un weekend maledetto. Ha chiesto troppo a una Ferrari che perfetta non è nonostante le novità arrivate in pista (fondo e ala).

Miami non sorprende solo per quello che ha preparato attorno alla pista. Ci regala uno schieramento di partenza con le carte mischiate dopo che fino al Q3 Verstappen aveva dominato sulla concorrenza. Non sarà una gara scontata (c’è anche il rischio pioggia) e già questo è un gran bel risultato. Occhio ad Alonso che sa gestire gomme e auto come nessun altro. A Miami si parla spagnolo e non è certo una novità per una città che è sempre più latina.

Qualche sorpresa in Q1 (fuori le due McLaren e la Aston di Stroll), e in Q2 con Hamilton che, solo 13°, resta escluso dalla corsa alla pole prendendo due decimi dal suo compagno di squadra. Era dalla gara di Imola dello scorso anno che Hamilton non mancava la qualifica tra i primi dieci. E a Imola tra 15 giorni la Mercedes giocherà la sua carta disperata con una monoposto molto rinnovata.

Primo gol stagionale dell’Alfa Romeo Sauber che, sfruttando la scia di Zhou dopo un suo errore, finalmente porta un’auto in Q3 con Bottas, cosa che non capitava dal Messico. Impresa riuscita anche alla Haas con Magnussen che non scattava tra i dieci dal giorno della sua pole dello scorso anno in Brasile. Può sembrare roba piccola, ma nel giorno in cui sbagliano i grandi, conta eccome.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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