Verstappen non si ferma più: batte Hamilton e Leclerc e eguaglia Schumi

A una pole Ferrari segue una vittoria Red Bull. È una costante di questa stagione. Dodici pole ferrariste, un record che eguaglia quello del 2004, hanno prodotto solo quattro successi. Numeri che raccontano la stagione del Cavallino, buona, ma non buonissima, almeno non sufficiente a restare in lotta per il campionato fino alla fine.

Verstappen può dedicare a Mateschitz, il signor Red Bull, andatosene l’altro giorno (Addio a Mateschitz, il signor Red Bull), la sua tredicesima vittoria, eguagliando il record di vittorie stagionali detenuto da Schumi e Hamilton e preparandosi al sorpasso nelle tre gare di fine stagione. Non è stata una passeggiata quella di Max che ha dovuto recuperare su Leclerc e Hamilton dopo l’errore dei box sull’anteriore sinistra, il primo di una stagione quasi perfetta. Due battaglie belle, corrette, spettacolari in cui Max (con una monoposto superiore) ha comunque messo il bollino blu sul suo titolo. Una vittoria di grande qualità che regala alla Red Bull anche il Mondiale Costruttori. L’unica nota stonata il messaggio radio di Max al suo box, avrebbe potuto essere meno cattivo con chi in tutto l’anno non gli aveva mai sbagliato un colpo nei pit.

Sul podio con Max salgono Hamilton che ci ha provato fino alla fine a cancellare lo zero nella casellina della vittoria, l’unico della sua carriera e Charles Leclerc che scattava lontano (12°) ma ha approfittato della prima Safety e poi ha lottato (grande il sorpasso a Perez) fino a che le gomme glielo hanno consentito restando in scia a Max che si stava fiondando su Hamilton. “Avevamo il passo, ma poi le gomme sono degradate troppo”, ha ammesso Charles al quinto podio di fila, il primo arrivato partendo così lontano.

Hamilton ci ha creduto, alla fine era l’unico con gomme Hard (sia Max che Leclerc avevano le Medie), ha cercato di tenere la scia di Max, ha esagerato segnalando via radio al box che Verstappen stava superando i track limits, proprio mentre anche lui andava oltre. E’ stata la prima battaglia dell’anno tra i protagonisti della passata stagione, ma quest’anno la differenza di auto era esagerata.

L’uomo in pole ha finito la sua gara alla prima curva, tamponato da Russell andato un po’ troppo all’arrembaggio per sorprendere il suo compagno di squadra. Un errore di valutazione punito con 5” di penalità, un po’ poco visto che aveva rovinato la gara di chi partiva davanti a tutti. Sainz ha una sola colpa, esser scattato male al via, sorpreso da Max Verstappen, come era successo a Leclerc a Singapore.

La gara è andata avanti a singhiozzo con due Safety Car in pista al 18° giro per un fuori pista di Bottas e al 22° giro per un incidente clamoroso tra Stroll e Alonso quasi decollato sulla ruota posteriore della Aston Martin che aveva improvvisamente cambiato direzione. Un’incomprensione tra due futuri compagni di squadra che avrebbe potuto avere conseguenze decisamente peggiori, invece Alonso è addirittura riuscito a proseguire dopo aver cambiato l’ala anteriore, chiudendo in zona punti come Vettel al quale la squadra ha impedito una posizione ancora migliore con un pit al rallentatore.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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