Verstappen più forte della Formula Caos. Ferrari azzerata

Tre safety car, una virtual, tre bandiere rosse, tre partenze da fermo, una dietro Safety. Cose mai viste prima. Ma alla fine vince sempre lui, super Max Verstappen. Più che Formula 1 è stata Formula Caos con la pagliacciata finale di una ripartenza dietro Safety Car per poche centinaia di metri e senza possibilità di sorpassare.

Liberty Media e Fia sanno facendo di tutto per trasformare la Formula 1 in uno spettacolo televisivo che ha poco a che fare con lo sport. La prima bandiera rossa (dopo l’incidente di Albon) era stata abbastanza assurda, la seconda (dopo il botto di Magnussen) è stata più giustificabile perchè in pista c’erano davvero tanti detriti, la terza inebitabile, ma corredata dalla pagliacciata finale.

Sul podio finiscono tre campioni del mondo. Con Max ci sono Lewis Hamiton e Fernando Alonso. Dopo aver sbagliato la prima partenza, lasciandosi sorprendere da Russell, Max ha ripreso la leadership dopo la prima bandiera rossa e ha potuto fare gara solitaria.

La Ferrari finisce azzerata. Fuori subito Leclerc che non si prende colpe, ma giustamente neppure le dà a Stroll (Leclerc subito out: ma questa volta è colpa sua), la Scuderia si era affidata a Sainz che fino alla terza ripartenza era stato perfetto, ricostruendo la gara dopo la scelta sfortunata di cambiare gomme dietro Safety Car due giri prima della bandiera rossa. Era risalito dall’undicesima alla quarta posizione, poi alla terza ripartenza andando a colpire Alonso si è beccato 5 secondi di penalità che lo hanno fatto scivolare in ultima posizione tra i piloti arrivari fino in fondo, quindi dodicesimo. Una penalità durissima perchè dare 5″ su una gara normale ha un peso, su una gara che non riparte equivale a retrocederlo in ultima posizione. Poteva essere considerato un incidente di gara anche questo. Ma in realtà questa volta è Carlos che va a colpire l’incolpevole Alonso. Il problema è che il suo peccato veniale è stato punti come un peccarto mortale.

Dall’Australia la Ferrari torna con un dubbio in più: qui hanno sbagliato anche i piloti. Carlos ha fatto una grande gara, ma solo fino all’ultima ripartenza. Resta però un problema: la Ferrari in pista era la quarta forza. Dietro a Red Bull, Mercedes e Aston Martin e qui aveva incollata anche l’Alpine.

Peggio che alla Ferrari è andata all’Alpine che alla terza ripartenza ha perso in un botto Gasly e Ocon che si sono autoeliminati quando erano in zona punti. Con la farsa della ripartenza dietro Safety Car, gli unici davvero penalizzati sono stati loro che non hanno potutoi partecipare alla falsa partenza avendo le auto distrutte e quindi hanno perso punti preziosi.

Resta la sensazione che chi comanda in Formula 1 oggi continua a sbagliare i tempi degli interventi. La prima bandiera rossa chiama vendetta. Il giro finale dietro Safety Car pure. Va rivista qualcosa nella gestione delle gare..

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

3 commenti

  1. Max il migliore.
    La Ferrari mi ricorda quella del dopo Prost.
    I due piloti mediocri, Sainz pessimo, ed il predestinato tra poco diverrà Pensionato, va per i 26 anni ed non ha ancora dimostrato nulla, solo essere veloce nel giro secco, ma gestione gara e sviluppo macchina lasciamo perdere.
    Vedremo cosa otterrà a fine carriera, solo parlando in malafede si poteva dire che era più forte di un quattro volte campione del mondo.
    Per invertire le cose in casa Ferrari, a mio modesto parere, bisogna fare una rivoluzione, ingaggiare il miglior pilota che è Max, e rivoluzionare il reparto tecnico. Altrimenti tra dieci anni siamo ancora qui a parlare del predestinato.

    1. Su Charles mi pare un po’ troppo duro. Con una macchina vincente ha dimostrato di esserci e di poter battere Max. Sbaglia ancora un po’ troppo ma ricordiamoci di Max prima del titolo…

  2. Fare dietrologie è abbastanza antipatico. Ma detto che Leclerc deve condividere la sua colpa con un team che non gli mette a disposizione una macchina per partire un po’ più avanti (questi problemi non esistevano l’anno scorso), si deve pur guardare a chi ha tratto beneficio dell’operazione bandiera rossa. Prime fra tutte le Aston Martin. Ferrari e Mercedes vanno a marcare Pérez e le Aston Martin si ritrovano davanti con gomme nuove. Guarda caso, dopo la seconda ripartenza entrambe le Williams a punti e di nuovo Aston Martin graziata.
    La Mercedes sarebbe stata penalizzata dalla bandiera rossa se non si fosse autoeliminata. L’autocritica si fa in casa propria, e le regole devono essere uguali per tutti.

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