Alonso gioca in casa: quanto mi mancano i tifosi

Il ritorno a in pista di Fernando Alonso è stato più difficie del previsto. Il confronto con Ocon non è per nulla scontato e Fernando per ora è 1-2 in qualifica e 5-8 nel bilancio dei punti…

Fernando Alonso ha organizzato una chiacchierata con sei media spagnoli e Mundo Deportivo ironizza amaramente sul fatto che si tenga via zoom, attraverso uno schermo, a pochi metri di distanza dal suo camper, dove ha deciso di trascorrere i suoi week-end di gara quest’anno. Questo è il covid, così vicino e allo stesso tempo così lontano

Alonso fa la parte dello spiritoso, sorridente e rilassato, rammaricato che nella sua gara di casa non possano esserci più di mille persone sugli spalti

Come ti trovi in ​​un paddock così vuoto? «È diverso. Ci sono alcune cose migliori, intanto la calma. Forse la confusione ti manca la domenica. In un giorno come oggi, di giovedì, quando sei con gli ingegneri per vedere se è andato tutto bene o no, pensi ad altro. Ma la domenica è bella l’atmosfera delle corse. È come per un calciatore, ti piacciono l’atmosfera, i colori, le bandiere, i tifosi, le urla, la musica. La domenica ti manca. È più triste senza il calore. Non è la stessa cosa abbassare la visiera e aspettare il semaforo con 130.000 persone o abbassare la visiera e vedere le tribune vuote e (sbuffa). Manca quella pressione in più, quell’adrenalina. Ma nelle prossime gare sembra che apriranno un altro po’. Speriamo che nella seconda parte dell’anno ci saranno più tifosi sugli spalti e qualche giornalista nel paddock. Ma non tutti…».  

Fabio Marchi per il Mundo Deportivo gli ha chiesto un parere sull’ipotesi che Barcellona perda il suo GP in futuro. «L’ho sempre detto a tutti i piloti, che è perfetto avere un Gran Premio in casa. Questo di Barcellona è un circuito che non viene utilizzato solo per un weekend, ma anche per i test invernali e diventa un po’ come il centro prove, grazie al nostro clima e alle nostre strutture. Speriamo che sia preso in considerazione per molti anni. Ma non dipende da noi. È quello che vorremmo a livello sportivo, ma poi a livello economico o politico entrano altri fattori e non abbiamo né voce né voto». 

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

1 commento

  1. […] L’obbiettivo minimo è stare davanti a Norris e alla McLaren, avversaria diretta per il terzo posto tra i costruttori. Il venerdì ha nascosto un po’ la McLaren, mettendo invece in evidenza l’Alpine con Ocon ancora davanti all’idolo di casa Fernando Alonso (vedi qui Alonso gioca in casa: quanto mi mancano i tifosi) […]

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