BahrainGp: si parte, istruzioni per l’uso di Sakhir

Barhrain primo Gp dell’anno. Stessa pista dello scorso anno, ma il resto cambia tutto: auto, gomme impianti frenanti. Si va alla scoperta di un mondo nuovo.

Istruzioni per l’uso:

  • Secondo i tecnici Brembo il Bahrain International Circuit rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4, lo stesso valore di storiche piste come Monza e Spa-Francorchamps, se pur con caratteristiche molto diverse da queste ultime. 
  • Il GP Bahrain sarà un banco di prova per tutte queste novità, complice un asfalto solitamente molto abrasivo, che si pulisce dalla sabbia giro dopo giro e sul quale il vento gioca spesso un ruolo determinante. La gara inoltre scatterà dopo il tramonto e quindi si disputerà sotto le luci artificiali: quest’anno però la presenza dei copri cerchi lenticolari, anch’essi inediti, impedirà di godersi l’incandescenza dei dischi in carbonio nelle frenate al termine dei rettilinei. ​
  • L’aumento del diametro dei cerchi, da 13 pollici (33 cm) a 18 pollici (46 cm), offre un maggior spazio all’interno del corner ruota per i dischi in carbonio e così il loro diametro passa da 278 mm a 328 mm per l’anteriore e da 266 mm a 280 mm per il posteriore. 
  • Lo spessore dei dischi è ora identico per entrambi gli assali, 32 mm, mentre fino all’anno passato i dischi posteriori non superavano i 28 mm. Ma anche l’architettura dei dischi è cambiata perché il nuovo regolamento tecnico impone un diametro minimo di 3 mm per i fori di ventilazione mentre in passato Brembo si spingeva fino ai 2,5 mm. ​ ​

La più dura per l’impianto frenante è quella alla prima curva perché le auto beneficiano di un rettilineo di 1,1 km: le monoposto si affidano ai freni a 328 km/h e scendono a 80 km/h in soli 131 metri. Per riuscirci i piloti frenano per 2,95 secondi ed affrontando una decelerazione di 4,6 g. ​

  • Per il Bahrain, Gran Premio di apertura della stagione, Pirelli ha selezionato le tre mescole più dure della nuova gamma di pneumatici da 18 pollici: la mescola C1 è la P Zero White hard, la C2 è la P Zero Yellow medium e la C3 è la P Zero Red soft. Questa nomination è uno step più dura rispetto alla selezione fatta per la gara dell’anno scorso perché i nuovi pneumatici da 18 pollici sono completamente diversi rispetto ai loro predecessori da 13, anche in termini di mescole. 
  • Questa scelta è stata fatta tenendo in considerazione il layout, le caratteristiche dell’asfalto e le temperature tipici di Sakhir. Il Bahrain rimane tra le piste più abrasive in calendario (con un punteggio di 5/5 alla voce abrasività nella classificazione Pirelli) per via di un’asfalto che contiene un’elevata percentuale di granito che porta a livelli elevati di usura e degrado.
  • Sebbene l’abrasione dell’asfalto sia elevata, la sabbia che il vento porta dal deserto circostante e deposita sulla pista può causare molti scivolamenti che influiscono sull’aderenza, ed è per questo motivo che a questo circuito, nella classificazione Pirelli, viene attribuito un punteggio di 3/5 relativamente al grip offerto. 
  • Sakhir è una pista stop-and-go, con un valore di 4/5 nella classifica Pirelli alla voce trazione e 4/5 a quella frenata. In termini di carichi laterali il punteggio è invece 3/5, e i pneumatici posteriori sono quelli chiamati ad un maggior lavoro.
  • Normalmente c’è un alto grado di evoluzione della pista durante il fine settimana e quest’anno probabilmente sarà ancora più alto poiché sia ​​la Formula 2 che la Formula 3 saranno presenti come gare di supporto. 
  • La gara del Bahrain prende il via subito dopo il tramonto alle ore 18:00, con temperature della pista abbastanza diverse rispetto a FP1 e FP3 e più simili a quelle di FP2 e delle qualifiche. Le temperature dell’asfalto possono comunque scendere anche nel corso dei 57 giri di gara.
  • In ogni giro il piloti di F.1 utilizzano i freni 8 volte per complessivi 16 secondi e mezzo, anche se buona parte di questo tempo è speso nelle 4 frenate più dure che in media richiedono il funzionamento dell’impianto frenante per poco meno di 2,9 secondi. In 3 curve invece la frenata è inferiore al secondo e mezzo e lo spazio di frenata ai 90 metri. 
  • La tortuosità del Bahrain International Circuit è evidente dalla presenza di un unico punto in cui la velocità è abbondantemente sopra i 300 km/h. Ciò nonostante son ben 6 le curve in cui la decelerazione massima è di almeno 4 g, con una punta di 4,6 g alla prima curva. ​ ​ ​
  • Delle 8 frenate del GP Bahrain 3 sono considerate altamente impegnative per i freni, 4 sono di media difficoltà e la restante è light. 
  • Il Mondiale di Formula 1 è partito tre volte dal Bahrain. La prima volta è stata nel 2006, quando Fernando Alonso (Renault) vinse precedendo la Ferrari di Michael Schumacher. La seconda risale al 2010, quando a trionfare fu la Scuderia Ferrari sempre con il pilota spagnolo; la terza lo scorso anno, con vittoria di Lewis Hamilton (Mercedes) e il sesto e l’ottavo posto di Charles e Carlos con la Ferrari SF21.
  • La posizione più arretrata dalla quale si è vinto il Gran Premio del Bahrain è il quarto posto: è accaduto due volte, nel 2006 con Fernando Alonso (Renault) e nel 2009 con Jenson Button (Brawn GP). Per quanto riguarda la rimonta da podio più importante bisogna tornare alla gara del 2006, quando Kimi Räikkönen (McLaren) giunse terzo dopo essere partito 22°.
  • Approssimativamente il numero di Gran Premi a cui equivalgono i 3.941 km percorsi nei sei giorni dei test pre-stagionali dalla Scuderia Ferrari e quello di 13 GP
  • Il numero medio di sorpassi nelle 18 edizioni del Gran Premio del Bahrain fin qui disputate è di 35. Quella con più cambi di posizione è stata quella 2016, quando furono ben 66, mentre la meno movimentata rimane la seconda, datata 2005, con appena otto sorpassi.
  • Gli anni trascorsi dall’ultima partecipazione delle vetture ad effetto suolo a un Gran Premio sono 40 Dopo alcuni gravi incidenti avvenuti nella stagione 1982 si decise infatti di eliminare le minigonne dalle monoposto e di introdurre il fondo piatto, che andava dunque a svilire i benefici della tecnologia che era stata introdotta in Formula 1 nel 1977 dalla Lotus. 

Il parere di Mario Isola

“Per questo primo Gran Premio abbiamo optato per le mescole più dure della gamma considerati il layout pista, le caratteristiche dell’asfalto e le temperature ma anche perché le mescole sono completamente diverse rispetto agli anni precedenti. I team hanno già avuto la possibilità di familiarizzare con la gamma pneumatici da 18 pollici 2022 avendo effettuato un totale di sei giorni di test con tutte le mescole, anche se non sempre in condizioni rappresentative. Sappiamo dal passato che le temperature della pista possono svolgere un ruolo importante in Bahrain, influendo sul degrado dei pneumatici, e questo lo abbiamo notato anche nei recenti test. Durante la gara le temperature dovrebbero essere più miti rispetto a quelle di FP1 e FP3, quindi i team dovranno concentrarsi sui dati che riusciranno a raccogliere in FP2 e nelle qualifiche. È ancora difficile prevedere la strategia di gara: in passato il Bahrain è stata una gara con più soste, ma sarà interessante vedere se qualcuno proverà qualcosa di diverso quest’anno”.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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